Penso non ci sia dolore più grande del sentire sin nel profondo delle viscere l’amara certezza dell’incapacità di aiutare una persona che ami nella sofferenza.
Colmi di rabbia e di ostico rancore si cerca di dare un perché, un senso all’andare per strade contorte alla ricerca spasmodica di una mano recante una possibilità di salvezza. Dio nella grande onniscienza ha voluto creare il bene ed il male; la gioia ed il dolore; le loro linee nette e ben distinte si mischiano sino a divenire un lembo plumbeo tra cielo e terra, mentre la distesa d’acqua, rullante, aizza la malinconia sino a diventare furia cieca, furente.
Purtroppo lo stato italiano, per mancanza di fondi o, di riscontri economici, ritiene opportuno affidare l’ultimo spicchio di vita dei malati terminali alle famiglie, molte volte incapaci, per mancanza di mezzi di prestare le
dovute cure. Il ricovero ospedaliero risulta essere molto oneroso; hanno inventato i day
hospital , brevi degenze dove a carico dell’utente gravano le spese per gli esami diagnostici necessari. E’ sulle teste dei poveri, degli umili che si tira la sorte, affidati a liste d’attesa interminabili o, alla scelta forzata di liberi professionisti. I giornali, la televisione, ci presentano un mondo fatato, immaginario dove le necessità dei cittadini sono al primo posto; dove ogni desiderio è esaudito!!!
I loro, forse: i finti viaggi di lavori dediti più al divertimento che al bene del paese; le auto blu; l’immunità parlamentare!!!!
Si diventa così burattini di un mangiafuoco spietato che s’ingozza di primizie e getta qualche osso ai miserabili. La Germania ha riconosciuto come terapia efficace ed importante la massoterapia, inserendola nel piano sanitario nazionale. Personale esperto e qualificato opera con amore e dedizione negli ospedali, accanto ai malati estremi, per recar loro sollievo e pace interiore fra tante tribolazioni corporali e dell’anima.
La paura dell’ignoto spaventa tutti; il non sapere, nonostante il credo religioso, cosa ci attende oltre la vita, porta inquietudine ed incertezze e se tutto questo è accompagnato da grande tormento diventa un vero calvario. La massoterapia, attraverso tecniche mirate, mira con il massaggio, la riflessologia plantare, il fluido caldo dell’energia a donare serenità e pace.
L’uomo non ha forse il diritto di morire in modo dignitoso e sereno? C’è un’etica e una dignità anche nel modo di avvicinarsi alla soglia dell’infinito,non consumato dallo spasimo ma accompagnato in esso.
Perché il nostro sistema rifiuta di riconoscere tutto questo, di prenderne atto e di agire?
Se non ci fosse il volontariato che si presta a donare se stessi senza chiedere nulla in cambio, ponendosi l’obbiettivo di far vivere il malato, con tutte le attenzioni necessarie, dentro le mura domestiche, la vita, umana
sarebbe affidata a sterili mani di istituti tristi e grigi. (con il puzzo di orina e segatura…)
Ippoterapia, musicoterapia, idroterapia, massoterapia, onoterapia, pep-terapy…..l’ordinamento non le inserisce fra gli interventi necessari per la riabilitazione cognitiva e motoria di coloro che per caso, per destino o, per celia, hanno bisogno di cure continuative? Perché una famiglia, un genitore, deve impazzire per trovare il centro e la terapia idonea per il proprio caro? Perché un malato terminale, nella piena sofferenza, non ha diritto alla massoterapia? Perché deve morire a denti stretti e con rabbia?
MI CHIEDO: LA VITA E’ DIGNITA’?
LA VITA E’ UGUAGLIANZA?
LA VITA E’ AMORE?
LA VITA E’ CARITA’?
LA VITA E’ UN DONO?
LA VITA MERITA RISPETTO?
Milena, la mamma di Vittoria e Celeste