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LA VITA DI UNA RAGAZZA ITALO AMERICANA IN ITALIA

Nel corso della nostra vita ci sentiamo spesso chiedere “ma quindi, da dove vieni?”.

C’è chi viene dalla Calabria, chi da Bologna e anche chi dal Pakistan. Poi ci sono io. Alla domanda “da dove vieni?” non ho mai saputo rispondere o forse un giorno ci potrei riuscire. Partiamo dal principio, sono nata a Guastalla in provincia di Reggio Emilia. Teoricamente dovevo nascere in Germania perché vivevo lì con la mia famiglia. Poi ci hanno trasferito vicino a Venezia. Mio padre è italiano, più precisamente da Correggio, paesino di 25.000 anime famoso per il cantante Luciano Ligabue, senza dimenticare anche il pittore Il Correggio. Mia madre è americana, per la precisione  è originaria di Pittsburgh, Pennysilvania, ma per via del lavoro dei miei nonni, mia madre e mio zio sono cresciuti in giro per il mondo.

Per me è stato scritto lo stesso destino. Vivere in giro per il mondo non più di sei mesi per paese. Finite le superiori una prima idea era quella di tornare negli Stati Uniti, ma poi ho optato forse per l’idea più ragionevole, ossia rimanere in Italia e prendere una laurea.

Sono entrata all’Università e ho imparato molto. Oltre alle solite cose, tra seminari e lezioni. Ho imparato molto della vita fuori. Non mi sono mai domandata se fossi più italiana o americana. Non mi sono mai nemmeno chiesta a chi assomigliassi di più. Ma ecco, il primo giorno la domanda di rito “di dove sei?”. Provo a dare una prima spiegazione, ma vedo che le persone sono un misto stupore e curiosità.

Nel tempo ho imparato ad adeguarmi al ritmo frenetico universitario, fatto di prove intermedie, esami, elaborati e mille risate. Poi il covid ci ha colpito e penso sia stato in quel momento in cui dentro di me è cambiato qualcosa. Ho iniziato a capire che quella non era la realtà per cui ero destinata. Rimanere in Italia sarebbe stato un momento di passaggio. Il 2021 è stato l’anno di rinascita. A livello accademico ho iniziato a esplorare i vari corsi che la mia facoltà offriva e notavo che ero molto incline a materie in inglese, essendo la mia seconda lingua mi trovavo molto nella mia comfort-zone, ma soprattutto materie di stampo economico/ filosofico.

Ho sempre avuto paura delle materie di stampo economico per via della matematica, ma poi mi ci sono avvicinata in maniera quasi spontanea perché mi piaceva la Professoressa. I primi progetti che feci furono in campo fotografico per raccogliere fondi per i profughi ucraini e una pubblicità di Natale per dei clienti di un’agenzia che si occupava di marketing. I progetti e le idee non mancano.

Con Valerie ci stiamo occupando di un altro progetto che riguarda la cittadinanza. Lei la vive dal punto di vista di una straniera, ma un giorno mi fu proposto di parlare del concetto di cittadinanza e di come una persona con una doppia nazionalità viva la sua vita in Italia. Essere italo americana non è facile. Vivi costantemente con i dubbi se sei più questo o quell’altro. Mi sento dire che come bellezza sono molto americana e questo lo riconosco pure io. Quando si tratta di cibo e concetto di famiglia sono molto italiana. Questa mia bellezza mi rende unica, mi rende me. Sono una persona umile a cui piace dare sempre una mano al prossimo. Al primo posto però rimarrà lo studio. Se tutto va bene, l’anno prossimo dovrei laurearmi e iniziare la tanto attesa pratica forense. Non sarà facile, ma sicuramente non impossibile. Guardandoti indietro capirai che ogni piccolo step è un passo sempre più vicino alla meta finale. Un consiglio che mi fu dato tanto tempo fa diceva di non studiare perché devi. Studia perché la conoscenza è potere e sarà qualcosa che non ti potrà mai  essere tolta. Studia perché vuoi conoscere sempre di più. Studia perché ti farà crescere e capire chi sei.

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@joy_bassoli

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