Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

La più grande democrazia del mondo, nonostante Trump

A distanza di qualche settimana dall’elezione di Trump negli Stati Uniti, viene ancora da storcere un po’ il naso nel sentir parlare della “più grande democrazia del mondo” se si pensa al meccanismo che da pochi giorni ha saputo portare ai vertici del cosiddetto “mondo libero” un vento di paura, diffidenza, tracotanza e negativo populismo.
Hillary Clinton – ci raccontano le cronache – ha ottenuto all’incirca un milione di voti in più rispetto a Trump, senza tuttavia essere eletta alla Casa Bianca. Non si tratta di un errore e nemmeno di qualche strano broglio; si tratta, invece, di un sistema elettorale rappresentativo diverso (si elegge il presidente sulla base dei cosiddetti “grandi elettori”) da ciò a cui noi europei siamo abituati. Diverse potrebbero essere le analisi, soprattutto tecniche, da fare in proposito, ma particolare attenzione vien spontaneamente concentrata sulle reazioni politiche a tutto questo. Al concludersi di una campagna elettorale tra le più aspre di sempre gli atteggiamenti dei soggetti coinvolti lasciano quasi sorpresi. In particolare l’azione dello stesso presidente eletto che, nonostante i suoi modi burberi e senza rinunciare ai suoi più discussi “cavalli di battaglia”, ha saputo ben intrattenersi con il presidente Obama e avere parole di rispetto e gratitudine verso l’avversaria Hillary. “Dobbiamo accettare questo risultato” – sono state, poi, le parole della Clinton “e dare la possibilità a Trump di governare, vogliamo abbia successo per tutti noi” Due atteggiamenti rispettosi e sereni, che, proprio come il sistema di voto, a noi italiani risultano forse un po’ inusuali e che, ancora una volta, forse, dimostrano che l’America, nonostante Trump, è e resterà “la più grande democrazia del mondo”..   

G.M.

Condividi