Rimini, una città baciata dal sole e accarezzata dalla brezza marina, è stata la cornice della mia avventura più emozionante fino ad oggi: la mia prima mezza maratona. A 40 anni, mi sono trovata sul punto di partenza di una sfida che avrei considerato impensabile solo qualche anno fa.
Le mie emozioni erano un turbine di adrenalina e ansia mentre mi preparavo per quella che si sarebbe rivelata una prova di resistenza, determinazione e, soprattutto, di auto-scoperta. Non c’era spazio per l’incertezza, solo la voglia di mettermi alla prova e vedere fino a dove avrei potuto spingermi.
Il suono del fischio d’inizio ha segnato l’inizio del mio viaggio. Ogni passo, ogni battito del mio cuore, era un passo verso l’ignoto, un’esperienza che avrei portato con me per sempre. Le strade di Rimini si aprirono davanti a me come un percorso di possibilità infinite, e ho abbracciato ogni singolo chilometro con determinazione e gratitudine.
Le gambe bruciavano, il respiro diventava sempre più affannoso, ma la mia mente era salda e concentrata. Ogni sorriso di incoraggiamento lungo il percorso, ogni sguardo di sostegno da parte degli spettatori, alimentava la mia determinazione. Sapevo che non ero sola in questa impresa, che c’era una comunità di corridori e sostenitori pronti a spingermi verso il traguardo.
E finalmente, dopo chilometri di sudore e fatica, ho visto l’arco del traguardo all’orizzonte. Le mie gambe si muovevano quasi automaticamente verso di esso, alimentate dalla pura volontà di completare quella che aveva iniziato come una semplice sfida e si era trasformata in un’incredibile conquista personale.
Attraversare quel traguardo è stato un momento di pura euforia. Le lacrime miste a sorrisi sul mio viso testimoniavano la gioia e la gratitudine che ho provato in quel momento. Non si trattava solo di completare una corsa, ma di dimostrare a me stessa che sono più forte di quanto avessi mai immaginato.
La mia prima mezza maratona a Rimini è stata molto più di una semplice gara. È stata un viaggio di autodisciplina, resilienza e autodeterminazione. Mi ha insegnato che non ci sono limiti al potere della mente e del corpo umano, e che ogni passo avanti è un passo verso la realizzazione dei nostri sogni più audaci.
Francesca Anelli
@francy.cherie