Come interpretiamo male concetti esistenziali, basilari, ad esempio l’idea della libertà.
Facilmente la confondiamo con l’anarchia, disordine, irresponsabilità. La libertà come possibilità illimitata di soddisfare i propri desideri e capricci a costo di tutto, nonostante tutto, calpestando tutto in modo sconsiderato!
La libertà come possibilità illimitata di utilizzare il breve tempo di esistenza che ci è concesso per accaparrarci manciate di benedizioni della vita, per goderci i nostri giorni terreni, convinti che un giorno tutto finirà, che l’unica “felicità” è quella che ci aspetta qui e ora.
E agitare come uno straccio sporco il proprio corpo mortale, fingendo che tutto gli sia concesso, purché si senta a suo agio.
E non ci accorgiamo nemmeno che quando ci sentiamo più liberi, quando nessuno e niente ci impedisce di correre con tutte le nostre forze dietro al nostro egoismo, è allora che siamo più dipendenti, schiavi dei nostri stessi desideri.
La libertà è qualcosa di completamente diverso. Non dipende dagli altri, né da circostanze esterne. Il vero libero può essere quello incatenato e rinchiuso in una cella angusta.
Uno schiavo può essere più libero del suo stesso padrone. La libertà è uno stato d’animo, la materia non è in grado di limitarlo.
Cristo non è venuto per liberare gli ebrei dal dominio romano, la loro posizione di sudditi dell’impero non poteva impedire loro di accettare il suo insegnamento.
E di essere liberi! Chi ha fatto del male anche a un solo essere vivente non è libero, né lo è colui per il quale Io è posto prima di Noi.
Non è libero chi vede negli altri un ostacolo alla propria gratificazione, né chi incautamente calpesta ogni cosa sul suo cammino pur di raggiungere i suoi obiettivi. La vera libertà ha un prezzo alto, non tutti possono pagarlo, richiede sacrificio e sofferenza. Ma ne vale la pena!
Darina Naumova