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LA CASA DI CARTA

La casa di carta (La casa de papel) è una serie televisiva spagnola ideata da Álex Pina.
Dopo il grande successo sul canale Antena 3, la serie è stata acquisita da Netflix che ha ritrasmesso la prima stagione rimontata, diminuendo la durata degli episodi e dividendola così in due parti; successivamente ha prodotto altre due stagioni divise anch’esse in due parti.
Trama prima e seconda parte
La storia narra gli sviluppi di una rapina estremamente ambiziosa e originale: irrompere nella Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, a Madrid, far stampare migliaia di milioni di banconote e scappare con il bottino. L’ideatore di questa impresa è un uomo conosciuto come “il Professore”. Il reclutamento di ogni singolo membro della squadra non è affatto casuale: il Professore, infatti, seleziona attentamente un gruppo di individui con precedenti penali, i quali, per motivi di estrazione sociale, non hanno nulla da perdere. Ciascun membro durante la rapina agisce vestito di rosso con una maschera del pittore spagnolo Salvador Dalí.
Considerato il divieto di rivelare la propria identità, a ciascun componente della banda viene assegnato il nome di una città: Tokyo, Mosca, Berlino, Nairobi, Rio, Denver, Helsinki e Oslo. Non solo le identità devono rimanere celate, ma ai fini della professionalità viene anche proibito di instaurare relazioni personali o sentimentali. I protagonisti si nascondono per cinque mesi in una vastissima tenuta di caccia abbandonata nelle campagne di Toledo per prepararsi adeguatamente, facendo tutte le simulazioni necessarie per affrontare qualsiasi possibile imprevisto. La ragazza soprannominata Tokyo è la voce narrante che commenta le diverse dinamiche della vicenda.
Durante lo svolgimento degli eventi sorgono divergenze tra gli otto rapinatori e il rischio di compromettere l’intera operazione aleggia costantemente. Fingendosi poliziotti che scortano un tir pieno di bobine di carta per banconote, i componenti della banda riescono a entrare nella zecca di Stato, in un’azione coordinata dall’esterno dal Professore. Dal momento in cui gli occupanti vengono presi in ostaggio, il capo del gruppo (Berlino) decide di instaurare una certa empatia con ognuno di loro, specificando subito che non intendono fare del male a nessuno. La reclusione all’interno della zecca è stimata in 10 giorni all’incirca, tempo necessario per stampare la somma prestabilita e realizzare la via di fuga.
La polizia prende le dovute contromisure e invia sul posto come negoziatrice l’ispettrice Raquel Murillo, una donna dalla grande determinazione, madre di una bambina e con una difficile situazione personale. Tutto sembra procedere come pianificato dal Professore, comprese le contromosse ai vari tentativi della polizia di interrompere la rapina, ma a un certo punto, nonostante l’accurata preparazione, la storia prende degli sviluppi inattesi, anche e soprattutto sul piano personale, che mettono a rischio l’esito del colpo e che cambiano le vite di ognuno dei protagonisti, ispettrice Murillo compresa. Il colpo riesce e la banda scappa in isole paradisiache in gruppi di due, girando il mondo per due anni.
Terza e quarta parte
I componenti del gruppo si riuniscono nuovamente quando Rio viene catturato dalla polizia, e decidono di aiutarlo organizzando un altro colpo: rubare l’oro della Banca di Spagna.
Questo colpo era stato concepito 5 anni prima da Berlino e da Martín, suo amico che partecipa alla nuova rapina con il nome di Palermo e il ruolo di capo, visto che Berlino era perito sotto i colpi delle Squadre Speciali alla Zecca. La banda, dopo essersi riunita in una parte del monastero cistercense fuori Firenze, studia per circa 5 mesi il nuovo colpo e i metodi di contrattazione per ottenere la restituzione di Rio, che nel frattempo viene torturato e interrogato in un luogo segreto. Fanno ingresso nella banda anche Marsiglia, militare estremamente animalista, e Bogotà, il miglior saldatore al mondo.
Fingendosi il VI Plotone della I Compagnia BPAC dell’Esercito Spagnolo, arrivato per rendere sicuro l’edificio dopo che migliaia di banconote sono state rovesciate da alcuni dirigibili su Madrid, causando un caos generalizzato, la banda si infiltra nella sede centrale di Madrid del Banco de España, divenuta teatro di forti proteste del popolo a favore dei rapinatori, sequestrando tutte le persone presenti all’interno. Arrivati a 48 m sottoterra, i rapinatori si trovano di fronte all’ostacolo principale alla buona riuscita del piano: l’oro, così come ad alcune cassette piene di segreti di Stato, volute al fine di utilizzarle come strumento di ricatto nei confronti delle forze dell’ordine. L’oro si trova custodito all’interno di una camera blindata che, in caso di manomissione, si allaga in pochi minuti. Installando una camera di decompressione e con l’ausilio di tute da sub e bombole d’ossigeno, i rapinatori riescono a recuperare a completare la missione, e Bogotà e Nairobi avviano immediatamente le operazioni per fondere le 90 tonnellate d’oro della Riserva Nazionale Spagnola
Nel frattempo il Professore e Lisbona (il nuovo nome in codice dell’ispettrice Murillo), contrattano da un camper ipertecnologico la liberazione di 40 ostaggi in cambio di Rio, negoziando con la spietata ispettrice della Polizia Alicia Sierra, colei che ha interrogato e fatto torturare Rio, e con il Colonnello Luís Tamajo, capo temporaneo dei Servizi segreti di Spagna succeduto al Colonnello Alfonso Prieto, malato. La contrattazione va a buon fine e lo scambio avviene alle 8 di mattina. In banca intanto Rio lascia Tokyo, che reagisce ubriacandosi e perdendo il controllo, ed un cecchino spara a Nairobi, mentre guarda da una finestra suo figlio, portato fuori dalla banca dalla Sierra.
Contemporaneamente il Professore e Lisbona si accorgono di essere seguiti da un drone, poiché alcuni contadini, che li avevano aiutati a fare uscire dal fango il camper, li avevano denunciati alla Guardia Civil. I due abbandonano il veicolo e cercano di nascondersi su degli alberi, ma ci riesce solo il Professore. Lisbona si nasconde in una fattoria lì vicino, venendo scoperta dai proprietari e dalla Polizia. Suárez, il capo delle pattuglie, su ordine della Sierra, fa finta di uccidere Lisbona, per far credere al Professore (connesso a lei con un auricolare) che sia morta e per indurlo ad arrendersi. Sergio, ancora in libertà nel bosco, dichiara guerra allo Stato, ordinando a Palermo di comportarsi di conseguenza. Il tentativo dell’esercito di entrare in banca con un blindato viene vanificato dall’utilizzo di due razzi, sparati da Rio e Tokyo, che fanno esplodere il veicolo.

CITAZIONI: “La casa di carta”

Il vero caos non fa rumore
PALERMO
Ti piace saltare le paludi saltando sui sassi. E a ogni tuo passo affonda una pietra. E lasci i cadaveri per strada.
E’ questo che ti piace fare.
MOSCA A TOKYO
La nostalgia ci seduce, ci costa
separarci dai ricordi perché pensiamo che i ricordi siano realmente dei momenti felici, però non lo sono, e quello che faremo domani ci obbliga
a pensare al presente, non al passato.
IL PROFESSORE
Si chiama nostalgia: scoprire che alcuni momenti del passato che non avevi considerato erano felici.
DENVER
C’è bisogno di più coraggio
per l’amore che per la guerra.
HELSINKI
Sai che fa veramente paura? I pupazzi per i bambini. Quelli sì che fanno veramente paura. Quelli tipo Pippo, Pluto, Topolino. Se un tipo con la pistola si presenta con una maschera di Topolino, la gente capisce subito che è matto e che farà una strada. E sai perché? Perché le armi e i bambini sono due cose che non devono stare isieme.
DENVER

Ilaria Boffetti

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