Una volta si sentiva parlare della bellezza dell’asino, un modo di dire che deriva forse da una storpiatura dal francese “la bauté de l’age (dell’età),scambiato con ane (asino).
L’asino, per quanto possa essere bello, è un quadrupede che soprattutto in passato veniva preso a calci, sfruttato, tenuto in scarsissima considerazione e scartato quando non era più in grado di lavorare. Quindi la bellezza, intesa come giovinezza e forza paragonata all’asino, è virtù poco duratura, proprio per questo si rivolgeva scherzosamente alle ragazze. Se un giovanotto guardando una ragazza diceva “Che bèla gnara!”, subito una comare che sentiva questo complimento rispondeva acida: ”Sé sé, l’è bèla, ma la g’ha la belèssa de l’àsen!”, invidiosa.
D’altronde il dialetto è una lingua molto diretta, poco incline a complimenti mielosi, anzi, rispecchiando lo stile di vita difficile e rigido del passato, ha espressioni che oggi appaiono fin troppo dure.
Essere belle da giovani è abbastanza naturale e perciò le ragazze non danno forse il giusto valore alla loro bellezza, quasi che ogni traguardo nella vita sia basato proprio sull’aspetto fisico. D’altronde nella società la bellezza conta molto. Ci si rende invece conto invecchiando che ci vogliono tante altre qualità per avere e mantenere successo nel percorso personale, lavorativo, sociale, perché seppur anche nella maturità la bellezza fisica rimanga un punto di forza, certamente non basta più.
Questo detto non è dunque un bel complimento, ma è simpatico e ricorda tuttora alle giovani che la fortuna portata in dote dalla natura va arricchita con altro! Si assiste in molti settori a “sfilate” di belle ragazze in tv e sui social, provocanti, naturali o rifatte, che mettono in mostra praticamente tutto, pur di affermarsi. Magari per una stagione o poco più ci riescono, ma se oltre l’apparenza non c’è sostanza, non può durare!
Una delle qualità in via d’estinzione purtroppo è l’umiltà: partire dal basso, con tanta voglia di imparare, con aspirazioni e sogni, sì, ma mantenendo sempre la consapevolezza che ci vuole tempo, impegno, serietà, onestà, costanza, per conquistare sufficiente esperienza.
Noi donne, forti e intelligenti, caparbie e determinate, amorevoli e sensibili, pazienti e altruiste, se perseguiamo un sogno con determinazione, possiamo ottenere tutto ciò che vogliamo, facendoci notare e ricordare ben oltre un impatto esteriore ed effimero.
Vero è che in un mondo ancora troppo maschilista, dobbiamo faticare molto più dei maschi, specialmente nel campo lavorativo, per conquistarci la fiducia e il giusto riconoscimento. Auguro dunque a tutte le ragazze, pur in questo difficile periodo, di poter realizzare i loro progetti di vita, puntando oltre la loro bellezza.
A tutte le non più giovani, compresa me stessa, auguro di non smettere mai di sognare e di trovare a qualsiasi età nuovi obiettivi, per non invecchiare precocemente, sentendoci belle dentro.
La bellezza interiore non ha età.
Ornella Olfi