«Nesso, terra dove cade uno fiume
con grande empito,
per una grandissima fessura di monte.»
(Leonardo da Vinci)
L’Orrido di Nesso è un canyon roccioso che si trova nell’omonimo comune, in particolare nella frazione Coatesa, sulla sponda orientale del ramo comasco del Lario.
Nesso è un piccolo borgo tra la montagna ed il lago caratterizzato da una suggestiva gola che taglia in due il paese. Nell’orrido di Nesso due torrenti si incontrano e si gettano nel lago dopo una spettacolare cascata di 200 metri. Si può godere di questo spettacolo già dalla strada, ma è molto meglio ammirarlo dall’antico ponte della Civera sul lago, raggiungibile scendendo le gradinate verso la piazzetta. Durante i secoli la forza delle acque dell’orrido di Nesso fu sfruttata da mulini, cartiere, filatoi e oleifici.
Descrizione
È formato dalla confluenza delle acque dei torrenti Tuf e Nosee, i quali nascono rispettivamente nelle omonime valli (Tuf e Nosee), che si riversano nel lago di Como creando una cascata.
Il dislivello è di circa 200 metri tra gole strette e profonde modellate dallo scorrere delle acque. L’orrido può essere visto da Piazza Castello o dal ponte della Civera, di origine romana, sulla riva del lago dopo aver disceso oltre 270 scalini.
Storia
Dal XIV secolo la forza delle acque dell’orrido è stata importante per lo sviluppo dell’industria manifatturiera con la costruzione di mulini, cartiere, filatoi, oleifici, magli e torchi. Anche due stabilimenti per la lavorazione della seta sfruttarono la forza motrice della cascata. L’Orrido di Nesso è citato in diversi libri storici, tra cui il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, mentre in letteratura si ricorda il romanzo Falco della Rupe o la Guerra di Musso di Gianbattista Bazzoni. È protagonista, nei secoli XVIII e XIX in acquetinte dei pittori lariani Federico e Carolina Lose.