Ciao Amici, siamo arrivati al quarto appuntamento della nostra rubrica. Posso dirvi che mi ha emozionato questa intervista.
Vedere ragazzi così coinvolti è bellissimo, ascoltarli recitare ancora di più.
Mi sono ritrovata per magia nel deserto, nella notte, davanti ad un falò, riuscivo addirittura a sentire il profumo delle spezie ed immaginare le ragazze che danzavano intorno al fuoco. Un’esperienza stupenda. I due ragazzi di cui sto parlando fanno parte dell’Ass. Ideando.
L’associazione Ideando si occupa di iniziative ricreative per bambini e ragazzi, tra le quali spicca il teatro.
Li ho conosciuti, per l’appunto, durante gli eventi nei quali Ideando ha collaborato con la Banda civica di Calvisano.
E’ molto importante che le associazioni del territorio si sostengano vicendevolmente, come si suol dire: l’unione fa la forza, ma bando alle ciance e lasciamo spazio a loro. Per galanteria cominciamo con la giovane fanciulla Sara Caserini:
Ho diciassette anni e frequento il quarto anno del liceo delle scienze umane a Ghedi e sono entrata nell’associazione Ideando in prima superiore.
Che cosa ti ha spinta a dedicare il tuo tempo al volontariato?
Ho pensato che per la comunità magari servivo proprio io, per dare “quell’aiuto” in più.
Mi sono chiesta se mi sarebbebbe piaciuto mettermi a disposizione e la risposta affermativa mi ha convinto. Il covid poi non mi ha permesso di esprimere le mie potenzialità . Quest’anno finalmente sono entrata nel gruppo di teatro ed ho avuto il mio vero debutto con lo spettacolo della giornata della Memoria, in quel momento ho iniziato a mostrare quello che volevo fare.
Capita spesso che i giovani non si facciano proprio questa domanda: perché lo faccio?
La risposta è perché farlo mi fa stare bene, ma per poterla dare bisogna provare.
Ci sentiamo parte di qualcosa, ci sentiamo parte attiva della società.
Ed ora continuamo con il giovanotto Davide Giuzzi… che cosa fai nella vita?
Sono un perito informatico e lavoro in un’azienda di Visano che produce sistemi di pesatura per la zootecnia e lavoro nell’ufficio progettazione con altri tre colleghi, sviluppo i software per le centraline e coordino il reparto progettazione.
Che cosa ti ha spinto a diventare un volontario?
Ho sentito una spinta fortissima a dire PRESENTE, a prestare il mio servizio alla comunità. Sono entrato a far parte di Ideando perché ho voglia di fare e buttar fuori quel qualcosa che ti da un senso. E’ un qualcosa che ti completa, che ti traghetta nel mondo degli adutli con tutte le carte in regola. Assolvere questo tipo di responsabilità ti fa stare bene.
Che cosa ti danno queste serate?
Mostrare alla popolazione che ci sono giovani che vogliono bene al paese e non solo, che credono in qualcosa e sentono il dovere di offrire, è come dare una dignità alla nostra età che spesso è sottovalutata. Cosa sento nel mentre? Una grande emozione, tanta agitazione, ma anche tanta soddisfazione.
Vedere tanta gente che ti guarda e che è lì per te, per scoprire un po’ di te è tanto spirito di vita e questo alza l’autostima a mille.
Una domanda rivolta ad entrambi: Cosa direste ad un giovane per motivarlo ad entrare nel mondo del volontariato
Sara: a volte i ragazzi ci guardano come se fossimo animali rari. Vorrei dire loro che buttarsi e mettersi in gioco ci fa sentire quella adrenalina che rende la vita uno spettacolo!
Davide: esattamente… buttarsi, abbattere i muri del pregiudizio ogni volta che ci mettiamo in gioco ci fa sentire migliori, e questa è una sensazione impagabile.
Grazie ragazzi, rimango sempre stupita dalla vostra energia e dalla vostra gioiosità e vi ringrazio per avermi dedicato un po’ del vostro tempo. E anche oggi abbiamo sondato un pezzettino di mondo del volontariato, spero di ritrovarvi numerosi tra 15 giorni con il messaggio del Presidente dell’Avis.
Intervista a cura di Ivana Tratta