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INTERVISTA A APPIANI GIOVANNI, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE CASA DI RIPOSO BEATA CRISTINA

Buongiorno Presidente, è un piacere raccogliere la tua testimonianza e come sempre lascio a te l’onere di presentarti.
Sono Giovanni Appiani e dall’ottobre del 2019 ricopro il ruolo di Presidente della Fondazione Casa di riposo Beata Cristina di Calvisano.

Raccontaci cosa vuol dire essere Presidente di una fondazione così importante?
Essere Presidente della Casa di riposo del mio paese è un grande onore, ma allo stesso tempo un impegno di grande responsabilità.
La struttura è così suddivisa: Consiglio di Amministrazione, una cinquantina di dipendenti fra apparato amministrativo, medici, infermieri ed ausiliari che seguono 62 ospiti e proprio questi ultimi ritengo diano un patrimonio umano importantissimo.

Grande attenzione va riposta nell’amministrare il patrimonio lasciato così generosamente dai benefattori. Spero vivamente che anche nel futuro, chi mi subentrerà continuerà a garantire la continuità dell’opera di accoglienza che dura sin dal 1908.

Sono consapevole che è un argomento difficile, ma come hai affrontato la pandemia?
Appena insediato ho dovuto affrontare la pandemia, che ha messo a dura prova tutta l’organizzazione della Fondazione, ma con la caparbietà e la disponibilità di tutti gli operatori, che ringrazio, abbiamo superato questa terribile emergenza. Tutt’ora rimane l’obbligo della mascherina a contatto con i pazienti, ma conto che a fine giugno venga tolta questa imposizione per un lavoro più fruibile ed un rapporto più umano fra operatori, degenti e familiari.

Ci racconti i progetti che già sei riuscito a portare a termine?
L’emergenza covid ha rallentato i nostri progetti per più di due anni, ma nonostante ciò siamo riusciti a rendere più confortevoli i vari reparti della struttura. Ora volge al termine una serie di opere molto importanti per la Casa di riposo e cioè il consolidamento antisismico della parte più datata dell’immobile. Sono state rinnovate tutte le porte e le finestre, abbiamo fatto il cappotto esterno ed infine posizionato il fotovoltaico provvisto di batterie di accumulo. Tutte opere che garantiranno un notevole risparmio energetico e perché no, anche un risparmio finanziario, cosa che garantirà una corretta gestione della Fondazione nel tempo.

Ora vorrei che raccontassi il progetto di cui faccio parte, con grandissimo orgoglio, anche io, un disegno che devo dire culliamo da parecchio tempo.
Un altro intervento in cantiere è il recupero della cascina all’entrata del paese di proprietà della Casa di riposo. Abbiamo parlato tante volte tu ed io delle necessità dei nostri compaesani e ci siamo focalizzati sia sui giovani sia sugli anziani. Per i giovani ci sembra importante avere una scuola professionale sul territorio, ben servita dai trasporti e vicinissima al centro, mentre per gli anziani una struttura che garantisca servizi di fisioterapia e di socializzazione. Nella cascina ristrutturata creeremo proprio questo, una scuola ed un centro per la riabilitazione, lo spazio c’è.
Crediamo inoltre che queste nuove strutture garantiranno anche un indotto di particolare rilievo ai nostri commercianti e la cosa non è da sottovalutare. All’inizio del mese abbiamo aderito ad un bando che aiuterà la Fondazione con la copertura del 70% delle spese che si dovranno sostenere.

Questo progetto l’ho accarezzato per tanto tempo e naturalmente metterò tutto il mio impegno perché finalmente si realizzi, da mamma credo che tenere i nostri ragazzi vicino a casa sia molto importante, mentre da figlia in passato, purtroppo, ho sentito molto la mancanza di una struttura che garantisse fisioterapia e programmi di socializzazione per la mia mamma. Sono certa che riusciremo a realizzare il nostro sogno che finalmente sta uscendo dal cassetto.

Grazie Giovanni per il tempo che mi hai dedicato.Rimanete collegati per il prossimo appuntamento.
Ivana Tratta

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