Marie de Hennezel, una psicologa francese che ha lavorato per anni in un hospice, scrive:
“Non sapevo, facendo questa scelta, quanto la contiguità con la morte e la sofferenza degli altri mi avrebbe insegnato a vivere in modo diverso, più consapevolmente, più intensamente.”
“Non sapevo che un luogo fatto per accogliere dei moribondi può essere tutto il contrario di un mortorio, un luogo dove la vita si manifesta in tutta la sua forza. Non sapevo che qui avrei scoperto la mia stessa umanità, che mi sarei in qualche modo immersa nel cuore dell’umano.”
Questo sguardo è uno dei motivi per cui ha senso, per me, lavorare in ospedale.
Carla