– “Ciao, sono felice che sei venuto a trovarmi nel giorno di Natale!”
– “Eh sì, caro Amico, non c’è cosa più bella che trascorrerlo in casa davanti ad un camino acceso e soprattutto con il tuo migliore Amico a chiacchierare sulle cose belle della vita…”
– “Ne abbiamo passate tante insieme ma se penso al Natale quando ero piccolo mi vengono ancora i brividi…
Eravamo tanto poveri che il giorno di Natale mio padre era indaffarato a cercare lavoro, io ero piccolo e chiaramente guardando i miei coetanei, avrei tanto voluto ricevere come regalo una bicicletta…
Ma anche quell’anno mio padre non riuscì ad acquistarla e così dovetti attendere un altro anno…
Erano tempi difficili, di povertà dove anch’io, in qualche modo, facevo qualche lavoretto come lustra scarpe per portare a casa due soldi.. E leggevo sul viso di mio padre, la sofferenza di non potermi accontentare anche se lui ci metteva tutta la sua buona volontà… Poi c’era mia madre, anche lei indaffarata tra mille lavori per portare a casa quei pochi soldi che ci permettevano di andare avanti, anche se spesso era a letto ammalata…”
“Eh sì, caro amico… erano veramente brutti tempi quelli… anch’io ne ho passati di veramente tristi…”
– “Ma cosa stai dicendo? Tu fai parte di una famiglia benestante, avevi giocattoli di ogni genere, avevi addirittura due alberi di Natale, uno in casa ed uno giardino, avevi il maggiordomo ed i tuoi genitori accontentavano ogni tuo desiderio…
E soprattutto avevi da mangiare, non avevi le preoccupazioni di mio padre: l’affitto da pagare ed una famiglia da mantenere. Tu sì che eri fortunato!!!
– “Non è tutto oro ciò che luccica, caro Amico… E’ vero, potevo avere qualsiasi cosa, dal giocattolo all’ultimo grido a quello più costoso, avevo mangiare a volontà e tutto ciò era a mia disposizione! Avevo una casa con molte stanze, un giardino immenso ma io ero sempre triste, sconsolato, solo…”
“Mio padre e mia madre erano due grandi imprenditori che per lavoro spesso andavano all’estero per seguire le proprie attività e quel Natale, me lo ricorderò sempre, mi avevano promesso che l’avremmo passato tutti insieme come un allegra famiglia unita nell’Amore ed invece…
…invece anche quell’anno, mio padre ricevette una chiamata da un suo collaboratore e così dovettero partire per un lungo viaggio. Trascorsi l’ennesimo Natale da solo, senza amici e il mio maggiordomo, compagno di giochi, non bastava a colmare il grande dolore che sentivo nel mio cuore. Capisci amico mio, che anch’io ho passato parecchi giorni tristi di Natale?”
– “Saranno stati tristi ma per lo meno eri in una casa confortevole, al caldo, e potevi fare ciò che volevi invece io, seduto in un angolo con una decina di coperte per ripararmi dal freddo….”
– “Non capisci amico mio, io ero in una casa confortevole, al caldo, ma mi mancava il calore più importante: quello della famiglia! Tu eri povero, magari vivevi in una casa gelida e buia ma avevi il calore meraviglioso dei tuoi genitori, quel calore che non ho mai potuto provare…”
Forse hai ragione amico mio, il calore dei miei genitori, nonostante la nostra precaria situazione, non è mai mancato e di questo li devo proprio ringraziare ma non pensiamoci più… La cosa più importante ora è che noi due siamo qui, insieme, a passare questo splendido giorno di Natale…
Intanto fuori inizia a nevicare ed in questa serata gelida dove molte persone sono indaffarate agli ultimi acquisti natalizi noi siamo qui uniti nella nostra splendida amicizia a ricordare di quanto è bello volersi bene…
– E forse è proprio questo il vero senso del Natale! Buon Natale amico mio…
– Buon Natale anche a te, caro Amico di una vita…
Gianluca Boffetti & Michele Cortinovis