Madre, cos’è accaduto? Com’è che ti ho trovato esanime al tappeto tu che hai vinto mille tempeste? Tutto è cambiato in un momento, la tua casa è diventata la camera da letto, Tu che sei sempre così attiva, indipendente adesso da sola non riesci a far più niente. Da quanto tempo non ci abbracciavamo più cosi? Devo stringerti per cambiarti, per spostarti dal letto alla sedia, dalla sedia al letto e tu ogni volta: grazie e scusa, grazie e scusa… come se fosse colpa tua. Sono certo che la tua grinta avrà la meglio, che rialzerai ancora la testa, ci vorrà del tempo ma poi sarà gran festa. Intanto ci dobbiamo abbracciare ancora per un po’, e non continuare a dire: grazie e scusa. Quand’ero bambino, quante volte ti ho ringraziato?
Per me, anzi, per noi, tutto era dovuto, adesso lasciaci restituire un po’ di quel che ci hai dato. Madre cara, il tramonto lasciamolo sullo sfondo, ammiriamolo da lontano, c’è tempo per raggiungerlo, facciamolo piano, piano, piano…
Giordano