Misterioso, quasi dispettoso, si potrebbe dire, il tempo con noi: scorre veloce quando vorremmo avanzasse lento e al contrario sembra infinito quando ci piacerebbe passasse rapido.
Sembra davvero solo ieri quando stavamo aspettando le festività natalizie, il capodanno…e si parla già di Pasqua, di ponti d’aprile e di maggio per fare qualche giorno di vacanze e ancora poi via di corsa verso l’estate. La percezione del tempo, si sa, è legata ad un insieme di fattori che ci fanno apparentemente percepire una misura del tempo diversa in ogni altrettanto diversa situazione.
Chi è perennemente di corsa per le mille incombenze quotidiane lo sente inafferrabile, sempre troppo rapido rispetto alle proprie esigenze e vorrebbe giornate di quarantotto ore anziché ventiquattro. Ormai quasi nessuno ha la possibilità di gestire il proprio tempo in tranquillità, in armonia con i ritmi della propria persona, intesa come fisico e spirito, con i propri cari e nemmeno in sintonia con la natura.
Al contrario chi è solo, soprattutto gli anziani, passano ore e giornate interminabili, con pochi obiettivi che diano uno scopo alla propria vita.
Se non sanno usare la tecnologia, ormai indispensabile per usufruire di molti servizi, si sentono ancora più tagliati fuori. Qualsiasi sia la situazione, vivere non è mai facile, ma bisognerebbe mantenere la voglia di sognare e nel limite del possibile realizzare almeno qualcuno di questi sogni. Ecco allora che, per chi ne ha “troppo”, il tempo può diventare un triste vuoto, che potrebbe però riempire con passatempi piacevoli, frequentando luoghi dove stare in compagnia. Chi se lo sente fuggire, di solito prova a non perderne, di “tempo”, ottimizzando e organizzandolo ogni minimo dettaglio. Altrettanto vero il detto “Chi ha tempo non aspetti tempo” e “Vivi il qui e ora”, perché non essendo mai completamente padroni del nostro tempo, meglio godere ogni attimo.
Mi sono resa conto man mano nel corso degli anni, ora che ho ritmi meno serrati, quanto fa bene al morale e all’autostima apprezzare il bello che ogni giorno ci riserva, pur tra molti preoccupazioni e priorità inderogabili; ritagliarsi piccoli spazi per sé, senza grandi pretese. Non è facile, per le donne della mia generazione, perché siamo state educate ad annullarci per la famiglia, per gli altri e ci sentiamo in colpa a dire dei no.
È però un dato di fatto che se ci sentiamo bene con noi stesse, viviamo più felici e trasmettiamo felicità a chi vive vicino a noi…è una catena di quelle belle, da non spezzare.
Olfi Ornella