La bella stagione è finalmente arrivata: dopo un mese di maggio degno dei migliori mesi invernali, ora ci si può tranquillamente sdraiare al sole in spiaggia. C’è una buona notizia per chi proprio non se la sente di mettersi in costume da bagno con la pelle “bianco inverno”: la tintarella artificiale non è da demonizzare come da più parti accade in questo periodo. Basta essere consapevoli di quello che si sta facendo e utilizzare le dovute cautele.
Un gruppo di scienziati norvegesi promuove a pieni voti i lettini solari. Dai raggi Uv ricaviamo il 90% della vitamina D circolante nel nostro organismo, una sostanza che ha importanti effetti benefici sull’organismo e che agisce su 4 mila geni e ha un importante ruolo anti-cancro.
Una ricerca Usa calcola che, incrementando di una piccola quantità l’apporto di vitamina D, si riduce del 17% l’incidenza e del 29% la mortalità per tumore. Con un nostro studio abbiamo dimostrato che per toccare i livelli estivi di vitamina D basta fare una lampada (di 5-12 minuti) due volte a settimana per 5 settimane. Noi le consigliamo anche agli anziani che prendono pochissimo sole e a chi ha problemi alle ossa.
Ma quante volte la settimana posso usare un lettino o visore abbronzante?
I bambini e i giovani con meno di 18 anni, coloro che seguono terapie fotosensibilizzanti e le persone con precedenti di gravi disfunzioni alla pelle nella proria famiglia non dovrebbero assolutamente usare il lettino abbronzante o esporsi alla luce solare. Sedute di abbronzatura moderata 2-3 volte a settimana sono appropriate im tutti gli altri casi ma è necessario lasciar riposare la pelle per almeno 24 ore tra una seduta e l’altra. Lo standard europeo consiglia di non superare il numero di sedute annue raccomandato dal costruttore dell’apparecchiatura abbronzante.
Cos’è una seduta abbronzante?
E’ il tempo necessario per raggiungere una percepibile arrossamento della pelle, ovvero il punto che precede la scottatura, che deve sempre essere evitata. Il tempo di un trattamento abbronzante/lettino, visore o doccia) dipende quindi dal tipo di apparecchiatura usata, dal tipo di pelle della persona che si espone e dalle condizioni in essere dell’abbronzatura già esistente. E’ bene affidarsi sempre ai consigli dell’operatore estetico, unico professionista abilitato a questo importante servizio estetico.
Non esporsi mai al sole nello stesso giorno di una seduta di lettino abbronzante.
Posso rischiare il cancro alla pelle usando un lettino abbronzante?
Le ricerche mediche e scientifiche indicano l’esposizione eccessiva agli UV in genere (naturali o artificiali) può aumentare il rischio della formazione di melanomi della pelle, in particolar modo se l’eccessiva esposizione avviene durante l’infanzia. L’uso responsabile e sotto lo stretto controllo dell’operatore estetico degli UV consente di raggiungere il giusto grado di abbronzatura e di ricevere la vitamina D in modo coerente, evitando comportamenti scorretti tali da vanificare i benefici del trattamento stesso.
Quali sono gli effetti benefici dell’abbronzatura artificiale?
Lettino, doccia o visore UV offrono la possibilità di sottoporsi ai trattamenti di abbronzatura estetica in modo controllato e con tecnologia moderne di elevato grado di sicurezza e favoriscono anche la formazione della vitamina D.
E’ bene ricordare che quando ci si abbronza alla luce del sole, il corpo può essere esposto a livelli differenti di raggi UV, secondo il momento della giornata, della posizione geografica, del mese, dell’anno e così via. Con il lettino abbronzante, si può sviluppare un programma di abbronzatura specifico per il tipo di pelle; quest’ultima, così come il lettino utilizzato, sono elementi di cui si tiene conto per evitarre l’eccessiva esposizione e la possibilità di scottature.
La vitamina D, la vitamina del sole
La vitamina D è molto importante per la nostra salute. Gran parte della popolazione europea ne è carente, in particolare durante i mesi invernali, poichè la luce solare non contiene abbastanza raggi ultravioletti. Numerose ricerche mediche dimostrano che la vitamina D ha effetti benefici su:
∙ la salute delle cellule: compreso il cancro al seno, al colon e alla prostata.
∙ la salute delle ossa: inclusa l’osteoporosi, l’osteo malacia e la frattura dell’anca.
∙ la salute degli organi: inclusa la pressione alta, l’ipertensione e le malattie cardiache.
∙ la salute mentale: incluso il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), la sindrome premestruale (PMS), la depressione e l’umore in generale.
∙ le malattie autoimmuni: incluso la sclerosi multipla, il diabete di tipo 1 e l’artrite reumatoide.
∙ le patologie della pelle: inclusa la psoriasi
∙ l’obesità e i programmi di esercizio fisico.