Il territorio italiano sembra essere particolarmente povero di selenio, un minerale molto importante nella prevenzione delle malattie tumorali.
In uno studio oramai datato (si parla di qualche anno addietro), il selenio ha mostrato una importante azione protettiva dai tumori della prostata quando associato all’acido lipoico e alla vitamine E.
Si tratta di tre sostanze con importante azione antiossidante delle quali oggi disponiamo di moltissimi studi. Lo stress ossidativo provoca molti danni ai componnti delle cellule umane trai quali DNA, lipidi, e proteine. Dell’acido lipoico per esempio sappiamo che, quando assunto in modo da essere biodisponibile (cioè utilizzabile dal nostro organismo), è in grado di prevenire l’invecchiamento cutaneo, mentre la vitamina Ed è nota oramai da decenni per essere uno degli antiossidanti più preziosi, soprattutto dei grassi sia alimentari che vegetali. Il selenio però, è spesso molto poco rappresentato nella nostra alimentazione, sia per la scarsa quantità presente nel territorio italiano e sia perché il consumo degli alimenti che lo contengono è scarso. Uno studio effettuato negli Stati Uniti (University of North Carolina a Chapel Hill) ha osservato una relazione inversa tra l’assunzione di selenio nell’alimentazione e tumori del pancreas, relazione peraltro attenuata se all’alimentazione ricca in selenio veniva aggiunto un integratore del minerale).
Ricordiamo ai nostri lettori che il selenio si trova nei seguenti alimenti: aglio, zenzero e fieno greco, funghi, ravanelli, asparagi, tuorlo d’uovo, noci brasiliane, fegato, rognone, granchio, frutti di mare, rape, spinaci, frutta oleosa, legumi, patate, carne di manzo e di pollo, aringa affumicata, germe di grano, aceto di mele, capesante, aragosta, gamberetti.
Nello studio sono stati osservati anche altre sostanze antiossidanti tra le quali: carotene, luteina, zeaxantina, licopene, vitamina C, e zinco ma solo il selenio ha mostrato una chiara azione antitumorale se assunto per via alimentare.
Katia Mussetti e Vladimiro Colombi