Nove secoli fa, Teoche, un povero pellegrino greco, visitò a Costantinopoli (l’odierna Istanbul) la chiesa di Santa Sofia, il celebre tempio cristiano trasformato in moschea.
Lì scorse una tavoletta su cui era dipinta l’immagine della vergine. Stupito, guardò meglio e lesse sullo sfondo scuro: «Opera di San Luca, da collocare nella sua chiesa, sul Colle della Guardia». «Perché allora la lasciano qui? » pensò Teoche. « Bisogna portarla a destinazione! Ci penserò io».
Detto fatto: s’impadronì del quadretto e partì.
A tutti quelli che incontrava chiedeva: «Mi sapreste insegnare la strada per andare al Colle della Guardia?». Ma tutti guardavano stupiti e scuotevano la testa. Teoche attraversò la Turchia, la Grecia, l’Armenia, la Persia, l’ Arabia… Nessuno ne sapeva nulla. A un certi momento, disperato, attraversò il mare e sbarcò in Italia. Risalì tutta la penisola, sempre ripetendo la stessa domanda; ma nessuno sapeva rispondergli.
«Ragazzo» chiese un giorno, senza speranza, a un bambino che passava «sapresti per caso dov’è il Colle della Guardia?». «Ma eccolo lì» rispose stupito il ragazzetto «è alle tue spalle!». Sul Colle, Teoche trovò un piccolo eremo: i pochi frati accolsero il pellegrino con reverenza e presero dalle sue mani la sacra immagine che riposero nella loro piccola chiesa. Contento d’aver compiuto il suo voto, Teoche ripartì subito e di lui non si seppe più nulla. Ma si sparse la voce dello strano avvenimento e sempre più numerosi salirono al convento dei pellegrini e la piccola immagine divenne celebre. Fu così che i Bolognesi eressero sul Colle un grandioso tempio: è il santuario di San Luca, sul Colle della Guardia, a cui si arriva per un porticato che dalla città si snoda per 3 km e mezzo fino alla cima.
ALAN SENONER 2000/2001
Fonte: www.schule.suedtirol.it