Undicesima margheritina.
•Terza pagina. La Samaritana.
La Samaria è una regione al centro tra la Galilea e la Giudea. E i Giudei quando si spostavano da una regione all’altra, facevano un lungo percorso per non passare sulla terra dei samaritani. Perché si odiavano cordialmente. Perché i Samaritani per ragioni storiche si erano mescolati con altri popoli, ed erano ritenuti dei bastardi.
– Dieci lebbrosi guariti, nessuno torna a ringraziare tranne uno, un bastardo, un samaritano. Infatti Gesù dice: “ma non ne avevo guariti dieci?” Non si è trovato nessuno che tornasse a ringraziare tranne che questo straniero, questo bastardo?
-Il buon samaritano, passa il prete e non si ferma, passa il consacrato, non si ferma, passa il bastardo “il samaritano” e si ferma. E diventa il buon samaritano.
La Samaritana. Gesù si ferma a parlare con questa donna, che un profeta si fermasse a parlare con una donna, già era uno scandalo. Si ferma a parlare con questa donna, una bastarda, una samaritana, per giunta una poco di buono. Perché questa donna aveva avuto cinque mariti, il sesto non era neanche suo marito, e non era una Maria Goretti. E con questa donna fa dei discorsi che quasi quasi non fa neanche con gli apostoli. Con questa donna parla della verità, e della adorazione di Dio. E questa donna diventa poi l’evangelizzatrice della Samaria. Gesù prende le persone più incasinate e ne tira fuori delle cose bellissime. I bravi bambini dell’asilo Gesù non sa cosa farsene. Non ci tira fuori niente, sono troppo inquadrati. Invece la libertà che hanno le persone che hanno anche sbagliato, i bravi bambini dell’asilo non c’è l’hanno, e non capiscono il Vangelo.
La donna Cananea. Anche con i Cananei i Giudei non andavano molto d’accordo, perché i Cananei erano dei pagani, rispetto ai Giudei. E Gesù con questa donna è di una crudeltà che non la troviamo con nessun altro passo del Vangelo. Questa donna sta chiedendo la guarigione di sua figlia, e a questa donna Gesù dice: “Non è lecito prendere il pane dalla tavola dei figli, per darlo ai cani”. Le sta dando della cagna a questa donna, per darlo ai pagani. Va bene, accetto di essere una cagna, però anche le briciole che cadono dalla tavola dei figli sono leccate dai cagnolini. E allora Gesù conclude: “non ho mai visto una fede così grande, si faccia come vuoi tu” cioè è la tua volontà che fa il miracolo, la tua cocciutaggine che ha ottenuto il miracolo.
La donna emorraissa. Quella donna di cui si dice che aveva perdite di sangue da più di dieci anni. Noi pensiamo che aveva speso un sacco di soldi dai medici, il vangelo dice nella maniera un po’ ironica. Noi pensiamo che questa donna avesse un tumore all’utero ma è impossibile, avesse avuto un tumore sarebbe morta prima, non poteva sopravvivere più di dieci anni. Vuol dire che il disturbo di questa donna era un altro. Presso gli ebrei le donne mestruate erano ritenute impure, alla prima goccia di sangue dovevano immediatamente avvisare l’uomo di casa, non potevano più toccare il cibo ed avevano tutti il loro rituale di purificazione. Gli ebrei avevano seicentotredici rituali da osservare, e allora le avevano suddivise in trecentosessantacinque i giorni dell’anno, e in duecentoquarantotto che è il numero delle ossa del corpo umano. Chi è che poteva osservare i seicentotredici rituali? I farisei. Quindi i farisei non erano delle cattive persone erano più bravi degli altri, perché loro seguivano la legge alla perfezione, ma quale era il loro peccato? Disprezzavano gli altri che non ce la facevano. Questo era il loro peccato.
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Tratto dal Libro di Belotti
con commento di Gianluca Boffetti
Belotti