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IL MAGO NERO E LA FATA IGNOTA

Vivevano una volta in un regno lontano tantissime persone cieche. Solo che loro non lo sapevano. Perché erano assopiti e li sembrava di vedere. Erano stregati dal grande Mago Nero. Il mago possedeva tante scatole magiche che trasmettevano immagini e canzoni e facevano vedere a tutti cose inesistenti. Trasformavano il nero in bianco ed il grigio in rosa. E facevano credere tutti di essere felici.
La gente di questo regno non aveva paura del Mago Nero, ma dalla Fata Ignota.
Nessuno l’aveva vista, ma sapevano della sua esistenza. Veniva spesso di nascosto e si prendeva qualcuno di loro. Si nascondevano nelle grotte, scalavano montagne, si costruivano case sotto acqua. Invano. Nessuno e niente la poteva fermare. Un giorno, un coraggioso bambino decise di affrontarla. Forse perché era piccolo, non la temeva. Appena salito sul monte si buttò giù e comincio a sprofondare in una specie di pozzo. Gli sembrava qualcosa già visto o sentito e ad un tratto si è ricordato che questa sua esperienza assomiglia molto all’inizio del “Alice nel paese delle meraviglie”.

Dopo un po’ si trovò su un prato verde smeraldo. Era enorme, si stendeva ovunque e sembrava infinito. Era bellissimo, soleggiato e coperto di fiori screziati. Ogni fiore era gigantesco, davanti a loro il bambino si sentiva piccolissimo come un elfo. C’erano tanti bambini su questo prato, giocavano, ridevano. Stracolmo di gioia il piccolo non immaginava minimamente che la vita poteva essere così bella. Poi accadde qualcosa che, non aveva notato prima. Al posto del tunnel c’era un enorme schermo. Sullo schermo ha visto se stesso, suoi genitori, i compagni della scuola e tutte le persone che conosceva.
Erano pallidi, tristi, angosciati. Sopra di loro c’era l’ombra nera del Mago con un sorriso maligno. Sembrava che manovrasse migliaia di fili collegati con le scatole magiche che li facevano credere che è il loro benefattore e che tutti sono felici. Il bambino si è lanciato verso lo schermo, ha cominciato di picchiare con i pugni e di gridare a squarciagola , ma loro non potevano sentirlo. Con occhi colmi di lacrime si volto dall’altra parte e allora la vide.
“Alice!”-gridò sbalordito.

La bellissima ragazza si avvicinò. Portava lungo abito bianco e una corona di rose bianche sulla testa. “Ma allora, sei tu la Fata Ignota?”
Alice gli sorrise dolcemente. “Hai capito quasi tutto” – gli rispose, eccetto una cosa importante. Ti perdono, sei piccolo, ma devi sapere che da noi si viene non quando vuoi tu, ma quando decide Lui! – Lui chi? – Stava per chiedere il piccolo, invece proprio in questo momento si svegliò.
Si trovava nella sua camera grigia e con la sveglia che suonava. Sospirò preparandosi di affrontare l’ennesima giornata grigia.
Ma dentro, nel cuore portava un piccolo, luminoso e colorato granello di speranza.
Darina Naumova

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