IGuardo le giornate e mentre le osservo affronto quel insopportabile senso di vuoto che mi pesa dentro. Mi pesa e mi schiaccia sotto lo sterno, nelle viscere più intime che io possieda. Senso di inadeguatezza, smarrimento, inutilità relativizzata a tutto ciò che mi circonda. Le fauci fameliche mi azzannano. Sono rudi e tenaci. Fanno male. Alzano la soglia del mio dolore. Ogni volta che si fanno vive. Sorrido di fronte al mio serioso dibattere con la parte oscura della mia anima. Lato oscuro, lato malato nel senso che non può essere curato. Sorrido e combatto. E mi salvo. Per ora. Per oggi, fino adesso. Domani, chissà… MaLo