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IL LAGO D’AMORE

La trovate sulla sponda sinistra, è un casa molto curata, giardinetto , fiori ben recisi, muretti con sassi rotondi e perfetti.
Alle finestre, tendine in pizzo che lasciavano intravedere le stanze ben pulite e dove ogni utensile aveva il giusto posto.
Lei, donna non più adolescente aveva i lineamenti dolci e i capelli lunghi fino alla schiena. Vestiti, sempre puliti, rispecchiavano il suo modo di essere e di coinvolgere il mondo senza sporcarlo, non voleva essere una nota stonata nella sinfonia dell’universo.
Si occupava di chi aveva più bisogno, a chi una parola, a chi teneva il bimbo, un anziano da accudire. Viveva da sola e nessuno riusciva a capire da dove prendeva tutta quella energia per essere sempre cosi allegra e felice.
Veniva spesso presso le mie acque, lavava la biancheria, il viso sempre felice, non avevo mai visto una riga di tristezza ne un attimo di stanchezza. A lei facevo giungere le acque più pure…ma io sapevo.. “C’è un piccolo lago, molto piccolo, ai piedi delle Prealpi Orobiche.
E’ un lago verde, dove i monti si specchiano. Piccoli paesi riflettono le loro anime.
Si può passeggiare tranquillamente attorno alle sue sponde. In estate è refrigerio per vecchi e giovani che scappano dalla città, l’autunno si sente il rimbombo dei fucili da caccia, mentre d’inverno, ghiacciando diventa una pista di pattinaggio; i più temerari salgono persino con le loro macchine, strabiliando con acrobazie i bimbi arrivati per un’insolita emozione. C’è un periodo dell’anno, quando le rane vanno in amore, che un pezzo di strada viene chiuso per poterle farle attraversare.
Queste migrano dai monti verso il lago guidate da un richiamo arcaico e potente.
Solo in questo periodo il piccolo lago ha una sua voce: la Voce dell’Amore.
Dei volontari hanno costruito pure un tunnel che passa sotto la strada, e di notte fanno i turni affinché si compia questo atto supremo di Vita. Poi terminato il tutto, lentamente torna la normalità mentre nelle sue acque inizia la nascita della Vita. E’ un lago placido, guardandolo è simile a molti laghi. Lungo le sue sponde le provinciali fanno scorrere veloci le macchine ed i camion, insieme a loro gli uomini. Questi presi dalla loro foga vedono solo un lago come altri non sapendo che….questo lago non ha immissari. Ma da lui esce comunque un piccolo torrente. Già è un mistero da dove possa prendere la sua acqua. E’ un mistero per chi non ha Fede e non conosce il Cuore della Terra.
Contornato dai monti non si vede che al di là c’è un grande lago. Questi silenziosamente lo nutre facendo trapelare tra le rocce del fondo le sue acque. Per molto tempo fu leggenda.”
Anche questa sera arrivò con la sua barca, ad attenderlo lei con una lampada che illuminava il suo viso splendente, la sua pelle illuminata era impreziosita dal sorriso voluttuoso.
Lo aiutò a prendere le sue cose, non prima di averlo baciato e stretto sé.
Entrarono nella casa dove lei gli aveva preparato qualcosa da mangiare. Rimasero a parlare a lungo, ogni tanto gli versava da bere.
Si accesero le luci della stanza da letto e poco dopo ombre danzavano …fino a spegnere ogni tormento dell’anima, in una danza ritmica di corpi ed emozioni.
Non riuscii a dormire quella notte, rimasi a guardare le stelle e a giocare coi girini.
Prima che arrivasse l’alba, comparve l’uomo. Salì sulla barca, sistemò le sue cose. Abbracciò la donna. Prese in mano i remi e con remate calme prese il largo.
La guardava, lei lo salutava mentre tenendo stretto un fazzoletto tra le mani e portandoselo alle labbra soffocava il suo addio.
Un ultimo bacio mandato col vento prima che lui scomparisse dopo una curva.
Il giorno dopo arrivò per lavare i panni.
Guardai il suo viso, era felice.
Quando mise la sua mano dentro di me vidi il sole brillare, il mio fondo divenne una giornata splendente, ogni pezzo di me era distinto e colorato, i pesci vividi nelle loro livree guizzavano tra le alghe color smeraldo. Il tempo passava e lei era sempre più meravigliosa.
Era passato un anno.
Un giorno ritornò a lavare i panni, c’era anche lui che seduto su un sasso cullava una bambina. Un cavedano fece un salto facendo trasalire la donna dallo spavento mentre lui si mise a ridere. Mentre riprendevo a scorrere pensai, come può un uomo o una donna, dare o donare?
E mentre mi facevo questa domanda pensai a quel piccolo lago…e al grande lago…
Remo

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