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IL GRIDO DI UMBERTO TOZZI

Tratta dall’Album omonimo “Il Grido” del 1996 sembra scritta oggi. Il suo significato è purtroppo, quanto mai attuale. Il testo ci deve far riflettere seriamente sulla nostra coscienza.

Ah-ah-ah Facce d’angeli luridi

E sono giorni che guardo il cielo e non vedo il sole

e le mie notti non sono più splendide d’amore

e la mia bocca non beve più perché ha bevuto tutto

ho solo fame di una giustizia che ormai mi ha rotto

Ah-ah-ah Facce d’angeli luridi

ah-ah-ah burattini fanatici

e sono stanco di vedere mamme cercare aiuto

siamo la gente che vive colpe di chi ha goduto

ricorda il tempo che già dicevo no ma adesso basta

non voglio più, non ci provare più a soffocare il grido  no

ed io lo so che anche se dico no sono un privilegiato

ma non pensare ch’ io non abbia occhi perché ho già pagato

e proprio adesso che li alzo al cielo e che non c’è più il sole

mi accorgo quanta gente piange per un po’ d’amore

Ah-ah-ah Facce d’angeli luridi ah-ah-ah

voi giocate con gli alibi

come sarebbe vedere in noi solo sorrisi e pace e in tutti gli angoli di questo mondo uomini felici

telegiornali di bambini allegri di giochi e fate senza paura di un futuro al buio che li stordisce no

Ah-ah-ah Facce d’angeli luridi

ah-ah-ah il potere ci affascina

ah-ah-ah Facce d’angeli luridi

ah-ah-ah criminali fanatici

ah-ah-ah due millenni di lacrime

ah-ah-ah noi ubriachi di frottole

ah-ah-ah Facce d’angeli luridi

ah-ah-ah noi non vogliamo i sonniferi

ah-ah-ah Facce d’angeli luridi

 

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