…. IL COLORE DELLA PAURA E’ IL BLU, IL GIALLO, O IL DORATO?
E’ strisciante il silenzio di questa notte, così ovattato e misterioso, pregno di segni e di dolori, di angosce che riemergono con fiera audacia; di colori che ridanno splendore ai volti del passato; ombre fugaci, sparute, sperdute nei labirinti ciechi di coscienza remote. E’ immersa nella quiete la casa. Seguo il respiro regolare di Vittoria, ne ascolto i mormorii, i sussulti; ne seguo i movimenti del corpo. Serenità nell’oscurità. Eppure l’animo, inquieto, continua a sondare, a scavare, a soppesare, nella ricerca spasmodica della verità, dell’essenza, della vita, dell’ora, del nunc. Il colore della paura è il blu, il giallo o il dorato? Nei ricordi di bambina, è vivida l’immagine di una pietra colorata, sfaccettata, che posta alla luce del sole, nelle varie angolazioni rifletteva i toni più strani, magici, indescrivibili. Stavo per ore a cercare nuovi riflessi, sconosciute emozioni da carpire e da custodire, da ammirare. In un’ora tanto solinga ed evasiva, sarebbe bello essere ancora piccina, con la gonna a ruota a fiorellini rossi, acquattata, sorridente, accecata dal riverbero dell’ astro, che attende un bagliore, un segnale. I colori ci danno emozioni. Il delinearsi di una sfumatura commuove, rigetta nel tempo, rigenera e addolora, fortifica ed appesantisce lo spirito. Essere iride, fulcro e centro, ponte di lancio verso l’infinito, passaggio segreto, interstizio oscuro. Il rosso è passione, fiducia, amore, calore. Il blu indica la calma interiore, la quiete, l’armonia, l’acqua, il cielo, la tristezza e la depressione. Il verde è stabilità, forza, tenacia, perseveranza, equilibrio, autostima, natura, vita, crescita, fortuna, gioventù, fertilità, religione. Il giallo è movimento, libertà, autonomia, cambiamento, ricerca del nuovo, luce del sole, felicità, gelosia, falsità. Il bianco è pulizia, purezza, spazio, freddezza, sterilità. Il viola è trasformazione, metamorfosi, passaggio. Il rosa è femminilità, piacere. Il marrone indica solidità corporea, fisicità, maturità, tristezza. Il grigio è neutro, che prende il distacco dai sentimenti. L’arancio è vibrazione, accoglienza, vita. Il nero è “il non colore”, suggerisce potere, opposizione, eleganza, magia, mistero, notte, infelicità, morte, rabbia. Il porpora è regalità, spiritualità, pianto, arroganza, crudeltà. Ah!! Poter essere tutto e niente. Racchiudere in sé l’essenza ed il fatuo. Sentire vibrare come in un girotondo tutte le emozioni del mondo. C’è nostalgia, vero, della strana fioritura dei ciliegi di quell’anno? Il nuovo giorno sta per nascere, basta stendere la mano per sentirne la frescura e la dolcezza. Il cielo inizia a tingersi, ghermendo la dolcezza dei toni che s’affacciano, lieti e spensierati, sulla soglia del mondo, frementi, origlianti, in indugio.
MILENA, LA MAMMA DI VITTORIA