È arrivato l’inverno a Porvenir, e ha portato con sé cattive notizie: per mancanza di lettere, l’ufficio postale sta per essere chiuso e il personale verrà trasferito altrove. Sms, mail e whatsapp hanno avuto la meglio persino in questo paesino arroccato tra le montagne.Sara, l’unica postina della zona, è nata e cresciuta a Porvenir e passa molto tempo con la sua vicina Rosa, un’arzilla ottantenne che farebbe qualsiasi cosa per non separarsi da lei e risparmiarle un dispiacere. Ma cosa può inventarsi Rosa per evitare che la vita di una delle persone che le stanno più a cuore venga stravolta? Forse potrebbe scrivere una lettera che rimanda da ben sessant’anni e invitare la persona che la riceverà a fare altrettanto, scrivendo a sua volta a qualcuno.
Pian piano, quel piccolo gesto innescherà una catena epistolare che coinvolgerà una giovane poetessa decisa a fondare un book club nella biblioteca locale, una donna delle pulizie peruviana, una cuoca un po’ maldestra e tanti altri, rimettendo in moto il lavoro di Sara e creando non poco trambusto fra gli abitanti del piccolo borgo.
Perché – come ben sanno tutti quelli che provano un brivido di gioia ogni volta che ricevono posta a sorpresa e che affondano il naso nella carta per sentirne il profumo – una lettera tira l’altra, come un bacio. E può cambiare il mondo. Una postina rimasta senza lavoro perché nessuno scrive più lettere. Un piccolo paese che si mobilita per salvarla.
Una catena epistolare che fa riaffiorare vecchi segreti e dà il via a nuove amicizie e nuovi amori. Un romanzo pieno di gioia e solarità, per tutti quelli che credono che un piccolo gesto possa cambiare il mondo.
Biografia
Ángeles Doñate è nata a Barcellona, dove vive. Ha studiato giornalismo, collabora con varie riviste e quotidiani e si occupa di comunicazione in ambito sociale. Ha scritto saggi e un libro di viaggio. Feltrinelli ha pubblicato Il club delle lettere segrete (2015).
5 domande a Angeles Donate. Lettere o email?
•Saramago una volta ha detto che una email non potrebbe mai portare la traccia di una lacrima. Una lettera dice di più di una persona, richiede tempo per essere scritta, ma anche per l’attesa. E che bellezza nel gesto di aprire una busta, di guardare il foglio.
A mano o al computer?
Se possibile, a mano. Sono convinta che, attraverso il movimento delle mani, mettiamo in comunicazione la testa con il cuore.
La lettera che non hai mai scritto
Tantissime! Chi scrive oggi lettere quando abbiamo Facebook, WhatsApp? Rivendico la scrittura delle lettere, il silenzio del gesto, il sentire le cose in modo diverso.
La lettera che ti piacerebbe scrivere?
Sono tre. La prima da mio padre, morto quando ero una ragazzina. La seconda dai miei nipoti: non ho figli, ma dei nipotini che adoro. La terza da uno dei grandi scrittori che amo: Cortàzar, Garcia, Màrquez, Benedetti, Alice Munro, Dostoevskij…
Una lettera può cambiare una vita?
Mille volte sì.
Un grazie a Nonna Grazia per averci fatto pervenire questo testo speciale.