Sono sempre più convinto che abbiamo smarrito il confine di dove comincia il bene e dove finisce il male.
E se prima lo si poteva notare nella vita reale di tutti i giorni, oggi lo si vede ancor più marcato nell’web dove la stupidità umana dilaga a dismisura. Persone che diventano delle vere e proprie bestie, forti del fatto di nascondersi dietro ad uno schermo. Aggressive, offensive, ignoranti senza argomentazioni di spessore ma solo critiche gratuite condite da insulti e volgarità, sempre negative nei confronti di chiunque. Si esprimono come se avessero una morale ma sostanzialmente utilizzano i social per far esplodere la loro insofferenza, le loro frustrazioni, le loro gelosie e invidie. Preoccupa il fatto che dietro queste persone c’è chiuque: dal padre di famiglia agli studenti, dalle casalinghe ai ragazzini…
Forse il desiderio di essere ascoltati, accettati o di ricevere qualche like in più può essere un modo per sentirsi meno soli e abbandonati ma probabilmente in certi soggetti diventa linfa vitale e per ottenerli sfogano tutta la loro rabbia in odio contro tutti. E se si calcola che i contenuti più attivi sono il sesso, la violenza fisica e la morte, c’è poco da stare tranquilli.Secondo una indagine svolta dall’Osservatorio Vox delle università di Milano, Bari e Roma, le categorie più attaccate sono: Le donne, con il 63%; La comunità lgbt con il 10,8%; I migranti, con il 10%; I diversamente abili, con il 6,4%; gli ebrei con il 2,2%.Concludo con una citazione…
L’uomo civilizzato, se incitato, nella massa,
diventa un barbaro, un uomo delle caverne.
Gianluca Boffetti