Mi chiamo Alessandra, sono una mamma. Ieri pomeriggio alle 18, aspettavo le mie figlie davanti al piazzale stazione. Ero parcheggiata,seduta al posto del conducente.
Ad un tratto è entrato un extracomunitario nel nostro pulmino, mentre un secondo personaggio faceva da palo.
Ho capito che voleva la mia borsa,riposta a terra, tra i sedili, vicino ai miei piedi. Lui l’ha afferrata, ma anch’io l’ho afferrata con tutte le mie forze. Mi ha trascinato fuori, per terra, picchiandomi. E io la borsa l’ho tenuta ancora più stretta, come si tiene un bimbo. E sai perché??
Perché questa borsa è un puzzle importante della mia vita, perché mi è stata regalata a un compleanno da persone speciali. Perché dentro alla mia borsa ho i disegni dei miei bambini. Perché quei pochi soldi che ho dentro, sono soldi nostri! Perché la mia borsa è parte della mia vita.
Ho urlato con tutto il fiato che avevo, ma vi posso assicurare che seppur ci fossero persone, nessuno è intervenuto.
Quando si sono allontanati, mi sono rialzata e ho cercato il mio telefono che io stessa avevo lanciato, per non farglielo prendere.
Ho chiamato la Polizia, quando sono arrivati sono stati molto gentili, per carità, nulla da dire, ma oltre al documento di riconoscimento che avevo dato subito, era secondo voi il momento per chiedermi patente e libretto del mezzo? Io stavo male, invece ho dovuto restare lì finché mandavano via i miei dati telematicamente!
Complimenti!!! Ho avuto bisogno delle cure del pronto soccorso,dove mi hanno riscontrato una contusione al bacino ed escoriazioni varie al braccio destro e gamba sinistra, otto giorni di prognosi.
Io sono stata trascinata, picchiata nel tentativo di scippo e mi ritrovo con un ticket di 61,15 da pagare,credo che qualcosa non funzioni!!!! Certo il dolore fisico passa, ma il dolore dell’anima??? I dolori dell’anima, sono dolori troppo grandi e non si cicatrizzano mai!!! Glielo assicuro!!
Delusa