Ottobre 2013 “tempo di semina, tempo di raccolta” – antica metafora per raccontare una storia personale – diario di una grande mostra :”Augusto Per La Vita”. Raccolta di disegni e dipinti di Augusto Daolio, Leader carismatico dei Nomadi. Le opere a scopo benefico sono state esposte a Palazzo Deodato Laffranchi in occasione della blasonata Fiera di San Bartolomeo a Carpenedolo il 23-24-25 agosto
Tutto è pronto, la location, la stampa, gli addobbi floreali, da mesi vi è fervore, attesa nella ProLoco. Rosy arriva puntuale con il suo carico di “vita” , aiutata da speciali Angels, scarica tutto e in poco tempo la mostra è allestita. La prova fiera è in fermento, cominciano a salire gli artisti locali, i primi commenti stupiti: “metafisica, pittura esistenziale, colori dell’anima” come da titolo. Augusto Vagabondo nei Colori dell’Anima, parole dettate dal cuore e dalla mente del sottoscritto, validate dalla preziosa sensibilità della Rosy, la grande compagna del pittore “nomade”. Ogni opera contiene una storia profonda un passato, un presente, un futuro.
Alberi umanizzati, uomini e animali che scalpitano verso la libertà, costante la presenza di madre terra e sorella luna.
Momenti intensi di curiosità, cultura e poesia, tutto è presente.
I fans arrivano a gruppi in religioso silenzio, loro conoscono la storia, dalle canzoni alla pittura, alle poesie; poiché nulla è venuto per caso, nulla esiste senza motivo, senza destino, senza amore.
Alle 19:00 di ogni sera Happy Hour d’artista, raffinato allegro e denso di carisma musicale; mentre i presenti, attenti in assoluto silenzio, sono rapiti dalle struggenti canzoni come “Un giorno insieme”, proposte dall’Accademia Antonio Vivaldi, le applauditissime emozioni toccano il cuore e ancora la mente. Commoventi le parole di un’artista “l’emozione di tornare in gioventù”. Il bello però deve ancora avvenire, infatti l’ultima sera viene proposta la canzone simbolo dei Nomadi di Augusto Daolio “Io Vagabondo”, cantata dai coristi dell’Ars Nova e da tutti i presenti assorti nel magico momento. Dulcis in fundo, omaggio a Giuseppe Verdi a culminare una lunga storia di vita e vite “Libiamo libiamo ne lieti calici che la bellezza infiora…” prima parte della Traviata. Sì perché accanto ad Augusto vi è un angolo dedicato alla vendemmia, al vino e alla vite, ricco di storia e fascino di questa pianta che si potrebbe chiamare albero della “vita”. Un album posto su un antico leggio è testimone di dediche, firme e poesia di questo infinito film.
Un grazie particolare ai miei collaboratori più stretti: Angelo Marzocchi, il contattista artisticomusicale, allo sponsor ufficiale Marisa Magri, a Lorenzo Desenzani de L’Angolo dei Ricordi, ad Andrea Maggi per le notizie di storia. Grazie di cuore a tutti i firmatari e alle ditte locali che hanno aderito e soprattutto chi mi ha onorato personalmente con la sua dedica.
Con affetto
Gerevini Guerrino Cesare “Gerry” e…Nomadi Forever.