Voto (da uno a dieci): 6
Titolo originale:Hansel & Gretel
Nazione:U.S.A., Germania
Anno: 2012
Genere: Azione
Durata: 88 minuti
Regia: Tommy Wirkola
Cast: Jeremy Renner, Gemma Arterton, Famke Janssen, Peter Stormare, Thomas Mann, Zoe Bell, Derek Mears
Produzione: Siebzehnte Babelsberg, Gary Sanchez Productions, Metro-Goldwyn-Mayer, Paramount Pictures, Spyglass Entertainment
Distribuzione: Univ. Pictures
Tra le fiabe o favole che, da piccini, tutti amavamo sentirci raccontare, sicuramente ricorderemo quella di Hansel e Gretel: i figli di un povero taglialegna che, non riuscendo più a sostenere economicamente la propria famiglia (ma guarda un po’ l’attualità di certi racconti che si tramandano da intere generazioni), vengono condotti e poi abbandonati nel silenzio e nella desolazione più profonda di un bosco. Qui i poveri sfortunati, dopo aver vagato in lungo e in largo, trovano riparo in una casa fatta tutta di marzapane. Affamati, non perdono tempo a rifocillarsi. Una vecchietta, apparentemente buona, dall’interno della casa, li invita ad accomodarsi. Hansel e Gretel, ingenuamente, accolgono l’invito. Ben presto si renderanno conto delle malevoli intenzioni dell’attempata signora. Ma i due fratellini avranno la meglio: riusciranno a liberarsi, a bruciare la donna (che, in realtà era una strega) e, portando via il patrimonio della stessa, potranno vivere a lungo, felici e contenti, insieme ai propri genitori. E da qui prende il via questo film fantasy, singolare rivisitazione in chiave dark (con qualche accenno allo splatter, più che all’horror) che, concepito nell’ottica di sequel della popolare fiaba dei Fratelli Grimm, porta la firma del norvegese Tommy Wirkola e che si inserisce nell’epoca degli incessanti rimandi al mondo delle favole su celluloide (degli ultimi anni, tanto per menzionarne alcune, sono le riproposizioni di “Biancaneve” o “Cappuccetto rosso”). Da notare che gli ultimi due rifacimenti di questo racconto risalgono agli anni 1987 e 2002.
Ci spostiamo a circa quindici anni di distanza, avanti nel tempo. Hansel (Jeremy Renner, “The Hurt Locker”, “The Avengers” e “Mission Impossible”) e Gretel (Gemma Arterton, “Scontro tra titani”, “Prince of Persia – Le sabbie del tempo”, “Quantum of Solace”) sono diventati maggiorenni e, dopo la scioccante esperienza vissuta nella casa di marzapane, hanno affilato la loro abilità. Si sono infatti perfezionati nel dare la caccia alle streghe.
Vengono chiamati dal Sindaco di un villaggio per dare il loro contributo alla misteriosa sparizione di una serie di bambini. E qui cominciano le grane poiché lo sceriffo del posto, coi suoi seguaci al seguito, non li vedono di buon occhio.
Questa volta, tra l’altro, l’impresa sarà più laboriosa del solito: siamo in un periodo astrale particolare (che si verifica ogni parecchi anni), nel quale tutte le streghe si riuniscono per una celebrazione chiamata “Luna di sangue”, capitanate dalla perfida Muriel (il cui volto, se così si può dire, è quello della Famke Janssen di “Io vi troverò” , “Celebrity” e la saga degli “X-Men”), serata nella quale i bambini rapiti verranno sacrificati.
Hansel e Gretel dovranno ricorrere a tutti i mezzi possibili per impedire questo tremendo e disumano olocausto. E lo faranno aiutati da una strega bianca (ci sono anche quelle buone), un giovane ammaliato dalle abilità guerriere dei due fratelli e una simpatica sorta di troll di nome Edward. Se l’ambientazione (il film è stato girato in una foresta della Germania che riproduce in sé il clima medievale) contribuisce a sollevare le sorti mediocri del film, non crediamo possa essere la distribuzione in versione stereoscopia (alias occhialini 3D) a cambiare le sorti di questa rivisitazione dallo stampo attuale e violento. Ed anche l’assunto del trauma (superato) dell’accoppiata fratello-sorella, seguito dal legame quasi morboso fra i due consanguinei, non ci tragga in inganno quale emblema a cui ispirarci nel gestire le nostre dinamiche familiari. La pellicola, che si denota anche per una simpatica vena di humor, non è destinata ad una platea di famiglie (l’assortimento di violenza contempla mitragliate varie, teste mozzate e sangue che schizza ovunque). Forse ci appariva più minacciosa la favola che precedeva il sonno, sotto le protettive copertine della nostra stanzetta. O, forse, il regista avrebbe dovuto darsi da fare un po’ di più; consultare qualche altro sceneggiatore e non affidarsi troppo agli esperti di effetti speciali, ma a qualcuno che riuscisse a cucirgli addosso una trama un po’ più emotiva e coinvolgente. Quindi prepariamoci: nessuna paura, nessun panico e niente terrore. Per “tremare”, probabilmente, bisogna tornare con la mente agli anni ‘80 e a quel motto che risuonava per le strade (“Tremate, tremate: le streghe sono tornate”). Ma là erano altri tempi: quelli della strega Finnicella (Eleonora Giorgi), nel film con Renato Pozzetto “Mia moglie è una strega”. Ma, ovviamente, stiamo parlando di altri tempi e di ben altri generi.
Piergiorgio Ravasio