Rosa Rispoli, insegnante di Religione Cattolica della Scuola Primaria offre un contributo alla lettura dell’Enciclica Laudato Si. Pochi mesi prima dell’uscita dell’ Enciclica del Papa Laudato sii, Rosa Rispoli, insegnate di Religione Cattolica presso la Scuola Primaria, conseguiva il Magistero in Scienze Religiose a Pisa, con una tesi dal titolo: “Animali nel progetto divino, prospettive bibliche e antropologiche”. Questa pubblicazione è nata in seguito ad un’esperienza bellissima quanto drammatica, vissuta con una cagnolina abbandonata e seviziata al punto tale da non poter camminare più su 4 zampe, con una malattia che le paralizzava tutti i muscoli del corpo: la mielopatia. In queste condizioni l’ha curata e ha intessuto con lei un legame molto forte da andare oltre la scienza: infatti essa si accorgeva delle sue crisi asmatiche ben 20 minuti prima che si verificassero e negli ultimi momenti della sua vita, sotto completa anestesia, prima della soluzione finale, Rosa, ha sussurrato nelle orecchie della bestiola: “vai da Gesù e aspettami lì!” A queste parole, lei ha aperto gli occhi, l’ha guardata e ha abbaiato. Da allora si è presa cura di 4 cani invalidi ed è sorprendente vedere come uno sopperisce ai bisogni dell’altro. Il loro rapporto è così intenso di emozioni, di attenzioni e di amore che si è chiesta: se Dio ama gli animali e se rientrano nel suo progetto e nella sua misericordia o se è solo l’uomo a beneficiare di un amore straordinario. Con queste domande ha iniziato la ricerca basata nella Bibbia. La prima indagine è partita dal libro del Genesi dove viene descritta la creazione così com’è concepita dalla mente di Dio che al contempo ama e crea e rende perfetta in ogni cosa. Quando crea l’uomo gli affida e sottopone tutto ciò che era sulla terra con il compito di custodire i beni donati e di esercitare il suo dominio allo stesso modo di Dio, cioè con amore, cura e protezione. L’uomo però, cadendo in una trappola mortale fallisce miseramente il suo mandato, portando come in un vortice, nella corruzione e nella morte anche gli animali. Finisce qui il rapporto idilliaco tra Dio – uomo – animale. L’era che segue non è più caratterizzata dall’armonia, dalla pace e dalla grazia, ma dal peccato.
Nella seconda parte seguono alcune riflessioni che testimoniano l’amorevole cura, la misericordia di Dio e del Figlio inviato sulla terra per redimere tutto il creato, animali compresi. Un esempio emblematico è quello dell’asina di Balam, animale da noi ritenuto stupido e sciocco. Dio apre gli occhi all’asina e le permette di vedere, immette il Suo respiro in lei facendola parlare. Queste cose sono concesse solo a pochi uomini, inoltre testimoniano che Dio non denigra né disprezza gli animali. Notevole è lo sguardo del Figlio di Dio sugli animali: inviterà sempre i Suoi discepoli ad ammirare, ad imitare e ad amare gli animali e la natura. “Guardate i gigli del campo, non mietono, non tessono, eppure neppure Salomone si adornò di una gloria simile”; “Osservate i passeri del cielo neppure uno di essi cade senza che il Padre lo sappia”; “Quante volte ho voluto radunarvi come la chioccia fa con i pulcini”. Inoltre il Figlio di Dio cavalcherà un’asina entrando in Gerusalemme. E che dire di San Francesco? L’ultima sua parola è stata il Cantico delle creature chiamando fratello sole, sorella luna e fratello lupo e tutta la creazione come se fosse una sola famiglia: uomo – animale.
Rosa Rispoli, nella sua professione di insegnante, cerca di trasmettere questa armonia tra il creato e Dio, e ha attivato un progetto nel quale, facendo conoscere ai bambini come anche gli animali disabili hanno nel loro codice il rispetto e l’aiuto, possono comprendere quanto l’amore per il prossimo sia fonte di gioia e fa superare le difficoltà che la vita di ogni giorno ci presenta. L’augurio e la speranza di Rosa e degli uomini di buona volontà è che ogni buon cristiano già da ora, in attesa di nuovi cieli e nuova terra, s’impegni ad essere custode e protettore dell’intera terra e come dice Papa Francesco affinché “Ci uniamo per farci carico di questa casa che ci è stata affidata, sapendo che ciò che di buono vi è in essa, verrà assunto nella festa del cielo. Insieme a tutte le creature, camminiamo su questa terra cercando Dio”.
Monica Cuzzocrea
Livorno, 12 agosto 2015