Nel 2014 ho conosciuto una ragazza e ho letto il libro di un’altra giovane donna che incarnano
meglio di ogni altro esempio la fiducia nella vita e nel futuro. Beatrice Vio, detta Bebe, era una brava schermitrice.
Una meningite fulminante con infezione del sangue costrinse i medici ad amputarle tutti e quattro gli arti. Lei ora tira di scherma con le protesi e soprattutto non ha perso il sorriso: “Non voglio che mi chiamino poverina, che mi considerino sfigata. Penso a quelli che non ce l’hanno fatta. Penso a quelli che non apprezzano ciò che hanno”.
Simona Atzori è nata senza braccia, ma questo non le ha impedito di diventare una ballerina e anche una pittrice di successo.
Nel suo libro, Dopo di te, si rivolge alla madre, che ha perduto. E’ una lettera d’amore, perchè possiamo continuare ad amare anche persone che non ci sono più: “Mi rivolgo alla mia mamma per raccontarle come quel “dopo di te” è stato possibile, grazie a ciò che lei, in silenzio, con pazienza e tanta dedizione e amore ha cercato di donarmi in ogni istante della nostra vita. Quelle braccia che non ho fisicamente e che lei mi donava ogni giorno, non le ha portate via con sé, perchè è riuscita a insegnarmi con il suo esempio come volare davvero con la mia vita e
la mia arte”. In quel coro di lamentele e di sfiducia che è oggi la vita pubblica italiana, due voci di donna ci indicano che il 2015 potrà essere un anno migliore.
Buon Anno ai malati, ai parenti dei malati, agli operai che hanno il cantiere chiuso, agli imprenditori che cercano di riaprirlo, ai sindacalisti, a chi paga le tasse, ai barboni che dormono sotto i ponti, agli immigrati che stanotte sbarcheranno sulla spiaggia di una nazione povera e angosciata, ai manifestanti che prendono manganellate, ai carabinieri che per poche centinaia di euro sono costretti a manganellare, ai politici competenti e per bene (pochissimi), ai preti che lavorano nelle periferie, ai volontari che dedicano tempo e umanità nelle stesse periferie, ai volontari che lavorano nei canili, ai medici che rispondono sempre al telefono, ai vigili del fuoco, ai pendolari che si alzano all’alba, ai tassisti gentili, ai postini che ancora dicono “Buongiorno, posta!”, ai tifosi dell’Inter (perchè di Moratti ce n’è uno), agli anziani che hanno una pensione troppo bassa, ai nonni che aspettano i nipoti alla finestra, ai pasticcieri che la notte sfornano cornetti caldi, ai ferrovieri dei FrecciaRossa capaci di sorridere, a quelli che non spediscono sms con le faccette, a quelli che su Facebook evitano di postare le foto di dove vanno in vacanza, a quelli che acquistano libri invece che l’ultimo telefonino, a chi beve il vino rosso, a chi non rinuncia ai fiori sul balcone, a
chi guarda una foto e gli viene da piangere, a chi si è innamorato, a chi pensa che l’Italia è il Paese più bello del mondo, gli italiani un grande popolo e, in un modo o nell’altro, ne verremo fuori anche stavolta.
Davvero, ancora Buon Anno a tutti (o quasi).
Lista dell’Anno di Jù:
MIGLIOR CANZONE DEL 2014
• A sky full of stars, Coldplay
• Chandelier, Sia
• Guerriero, Marco Mengoni
MIGLIOR LIBRO LETTO NEL 2014
• Magazzino 18 di Simone Cristicchi
• Il mio inverno a Zerolandia
di Paola Predicatori
• La Chiave di Joe Vitale
MIGLIOR FILM VISTO NEL 2014
• Mommy di Xavier Dolan
• Italy in a day – Un giorno da italiani
di Gabriele Salvatores
• Il capitale umano di Paolo Virzì
• Colpa delle stelle di Josh Boone
• Le meraviglie di Alice Rohrwacher
La Jù.
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