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Finche le stelle staranno in cielo

 

Kristin Harmel è nata a Boston. Appassionata di scrittura sin da quando era una bambina, a soli sedici anni, mentre studiava, ha iniziato a collaborare con alcune testate americane come reporter. Dopo l’università e una laurea in letteratura, ha iniziato a scrivere per People, dove lavora tutt’ora. Collabora anche con Glamour e altri magazine americani. È opinionista di diverse trasmissioni televisive, come Good morning America. Ha pubblicato diversi romanzi, bestseller negli Stati Uniti ma inediti in Italia.

Hope sta attraversando un periodo difficile  della sua vita, a trentasei anni è reduce dal divorzio con Rod, ha un rapporto conflittuale con Annie,la figlia adolescente, che è intrattabile e la colpevolizza del fallimento matrimoniale e, come se non bastasse, ha problemi economici; non riesce ad onorare regolarmente il prestito della banca e rischia di perdere la pasticceria. Non avrebbe mai immaginato di dover fare la pasticcera ma la morte improvvisa di sua madre e la malattia della nonna l’hanno costretta a gestire il negozio. Nonna Rose è ricoverata in una casa per anziani, soffre di Alzheimer per cui ultimamente non sempre è presente. Sta combattendo con la sua memoria perché vi cela un segreto del suo passato ed ora, prima dell’oblio, ha il desiderio di avere notizie della sua famiglia. Da qualche tempo confonde Annie con Leona, e la nipote Hope con sua figlia Josephine; deve fare in fretta a rivelare le sue origini prima che la memoria l’abbandoni per sempre. A quel passato remoto,  a tutti sconosciuto, appartiene però una promessa che Rose non ha dimenticato sebbene non avesse mai più avuto modo di mantenerla.“Nell’attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene.” 

Rose aveva lasciato Parigi nel 1942, diciassettenne, per sfuggire al rastrellamento dei tedeschi. La sua famiglia era ebrea e non cristiana, come aveva fatto credere per mettersi in salvo,ed emigrata in America non ne aveva saputo più nulla. Ricorda che alla fine del 1940, in compagnia del fratello Alain, aveva incontrato Jacob, un ragazzo di ceto inferiore che però veniva tollerato in famiglia perché era gentile, educato ed intelligente. Egli faceva parte di un movimento clandestino ed era convinto che i nazisti volessero cancellare gli ebrei dalla faccia della terra. Tra loro due fu amore a prima vista e quando entrarono in vigore le leggi antisemite la situazione peggiorò progressivamente e Jacob iniziò ad insistere perché si mettessero in salvo. Il padre di Rose, un ricco medico, non riusciva a credere che il suo paese gli avrebbe voltato le spalle,  era ottimista ed accusava Jacob di menzogne e propaganda politica. Solo  i due giovani videro con chiarezza i rischi che avrebbero corso restando a Parigi. Jacob sentiva che doveva assolutamente salvare Rose e quindi le procurò dei documenti falsi ed un alloggio presso una famiglia che la ospitasse. Il momento del distacco fu penoso ma si lasciarono con la promessa che se si fossero salvati si sarebbero ritrovati. Il destino aveva voluto diversamente e così lei si era sposata con Ted, un soldato americano incontrato in Spagna e fu lui che nel 1949 andò a Parigi a cercare notizie della sua famiglia. Purtroppo al suo ritorno dovette comunicarle che erano stati tutti sterminati.  Con questi ricordi che la assillano Rose confida alla nipote  il segreto del suo passato e  l’incarica di fare delle ricerche sulla sua famiglia: i Picard. Rose, turbata, stenta a credere a quanto sua nonna le ha rivelato e si ritrova tra le mani una lista di nomi e una ricetta: quella di una tortina a forma di stella. Non ha le idee chiare sul come esaudire la richiesta ma tramite internet e l’aiuto dell’amico Gavin segue il consiglio di recarsi a Parigi e chiedere informazioni presso le sinagoghe e le moschee. 

Dopo qualche tentennamento partirà e recatasi alla sinagoga che conserva gli archivi  dei deportati  scoprirà che tutti i suoi famigliari furono inviati ai campi di concentramento tranne Alain. Cosa ne è stato di loro? Verrà indirizzata presso un anziano signore che tramite il passaparola dei sopravissuti ha stilato un personale elenco dell’Olocausto……..

Questo romanzo oltre a trattare un aspetto della shoah poco conosciuto perché non citato nei vari trattati e filmati di repertorio, analizza il tema dell’amore in tutte le sue accezioni. L’amore solidale dei mussulmani che, seguendo un codice d’onore chiamato Besa,  hanno salvato, a costo della propria incolumità, la vita di migliaia d’ebrei, l’amore a prima vista; quello che lega il cuore e l’anima degli innamorati rendendoli l’uno parte integrante dell’altro, come Rose a Jacob che la guerra aveva separato, l’amore dei genitori verso i figli e viceversa e, via,  via i vari legami affettivi parentali e d’amicizia. Purtroppo l’amore non accomuna tutti gli uomini anche  se, come dice Rose, tutti sono figli dello stesso Dio. Non è la religione  a dividere gli uomini; sono il bene ed il  male sulla terra a dividerli e quindi a creare contrasti con sanguinosi attentati se non con guerre vere e proprie. Un libro scritto con delicatezza, che commuove ed appaga le aspirazioni dell’animo; fa comprendere il valore della vita, ed anche se nella realtà le vicissitudini non si risolvono così facilmente come in questa storia è chiaro il messaggio di perseverare nella speranza.

Gaboardi Angela

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