Quella di cui parlerò oggi, è considerata dai ferraristi e dagli amanti della F1 con tutta probabilità, la vettura da F1 migliore mai realizzata dalla casa di Maranello.
15 vittorie su 20 gare totali disputate nella stagione, 12 pole e 14 giri veloci, praticamente le altre scuderie capirono fin da subito che quell’anno sarebbero state solo di contorno. Motorizzata con un un V10 tipo 053 da tre litri con monoblocco e testate in alluminio microfuso. Nata dalla matita di Rory Byrne, 915 Cv a 19600 rpm, numeri che possono spaventare chi non segue il mondo della F1 ma che nel circus della massima serie erano ai tempi normali. Consentì al cavallino rampante di mettere a segno sette doppiette quell’anno con l’accoppiata leggendaria di piloti, prima guida, la leggenda, il Kaiser e Barrichello come seconda guida. Vinse tutto ovviamente, mondiale piloti con Michael e anche il titolo costruttori.
E’ considerata una delle migliori monoposto della storia della F1.
Pesava sei quintali ed era lunga 4,54 metri.
La livrea inutile dirlo rosso Ferrari, con in aggiunta anche una buona dose di bianco.
Questi colori erano dovuti al fatto che i principali sponsor del tempo erano Vodafone Marlboro. Sarà la monoposto in grado di regalare a Michael il settimo sigillo iridato, l’ultimo titolo mondiale della sua mostruosa carriera, il quattordicesimo per la scuderia più famosa e leggendaria del mondo.
Il cambio realizzato in una fusione in lega di titanio aveva sette marce più la retromarcia.
In quegli anni dicevi F1 e subito pensavi alla Ferrari, il dominio delle rosse era talmente schiacciante da risultare quasi noioso, come fino all’anno scorso con la Mercedes o qualche anno fa con la Red Bull. Sono gli anni di Todt, Montezemolo, Schumacher e Barrichello, gli ultimi anni d’oro di Maranello, dopo di che l’ultimo mondiale con Kimi nel 2007.
Nel 2005 l’evoluzione della F2004, la F2004M sarà inaspettatamente non all’altezza della concorrenza, chiudendo velocemente la sua avventura nel mondiale del 2005.
Pensando a quell’auto vengono in mente uno dei cicli più fecondi di vittorie per la rossa, oggi abbiamo un pilota, Charles che sulla carta non ha nulla da invidiare nè a Lewis nè manco a Max, non resta che aspettare…
Chissà che il 2022 non sia un nuovo 2004.
Antonio Gelmini
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