Felicità. Non quella che viviamo quando qualcosa va bene, quando raggiungiamo qualcosa che abbiamo tanto desiderato: quella è facile, spontanea. Parlo di quella che dovremmo cercare quando siamo in difficoltà, in mezzo ai problemi, quando ciò che desideriamo non arriva, quando le porte non si aprono. Di questi tempi, ce n’è bisogno.
La felicità non è un diritto, è un percorso.
E non è neanche uno stato d’animo univoco, fatto solo di cielo azzurro senza nuvole. Credo che la felicità sia complessa, ricca di sfumature -a volte persino contraddittorie- che dobbiamo imparare a riconoscere. Ho provato a fare un elenco di ciò che mi rende felice, e mi sono resa conto che sono felice quando ho un certo sguardo sul mondo, non quando ottengo qualcosa. La felicità che risuona profondamente e più a lungo è legata al mio sguardo, e allo stato d’animo che lo guida.
Mi ha colpito il concetto di gratitudine, perché è proprio quello lo stato d’animo che guida lo sguardo che mi rende felice. Sono grato alla vita quando vedo la bellezza intorno a me, la bellezza semplice, quotidiana. Quella che vedo quando scatto una foto, che guardo mentre son fermo a un semaforo, che incontro mentre cammino verso la prossima meta. Quella bellezza, quegli sguardi rendono felici giornate difficili. E le due realtà convivono. C’è un concetto molto importante che David Steindl-Rast esprime: quello di opportunità. Ogni momento porta con sé un’opportunità che possiamo cogliere. Io ne sono profondamente convinto. Non necessariamente grandi opportunità, anche solo la possibilità di fare qualcosa del momento che si sta vivendo, renderlo fertile, pur nella fatica o nel dolore. Questo fa la differenza. Se penso a quando non sono felice, penso a momenti in cui mi sento bloccato, impotente, momenti in cui non trovo una strada. Felicità e infelicità hanno a che fare con un senso di possibilità o di impossibilità, a fronte della stessa condizione esterna.
Possiamo essere arrabbiati con la vita per ciò che non ci ha dato, o ci ha tolto. O possiamo cercare di lottare contro la nostra rabbia, reggerla finché -stanca- si arrende. Ci vuole tempo, a volte molto tempo. Ci vuole pazienza. Ma quando la rabbia se ne va, ci lascia più liberi di vedere le opportunità.
La felicità è un percorso. Fermati. Guarda. Vai.
Gianluca Boffetti