Egregio Direttore,
in merito alla fecondazione assistita, vi sono due aspetti che pur concatenandosi vanno ben distinti. Uno di questi riguarda la morale, mentre l’altro riguarda la coerenza dell’ordinamento civile. La morale è un fatto personale che riguarda la coscienza dei singoli, per cui, ciò che è giusto per una persona, può essere sbagliato per un’altra. I tentativi del potere costituito, di attribuire una morale comune ad un popolo, sono pura propaganda di regime e falsificazione del contesto storico, dal momento che il giusto e l’ingiusto sono un fatto personale, e non di statistica.
Il giudizio morale in questione riguarda la vita umana, e i limiti entro cui considerare l’entità dell’individuo. C’è chi lo riconosce nell’ovulo fecondato, chi a tre mesi di gestazione, chi alla nascita, o addirittura alla maturità psicofisica. Ma c’è stato ed esiste tuttora chi riconosce la dignità di persona solo a quelli della propria razza e cultura, se non addirittura delle proprie idee. Vedi lo schiavismo, che negava l’attributo dell’anima; vedi le epurazioni ideologiche che hanno eliminato milioni di individui, a cui era negata la dignità delle proprie idee. La politica imperialistica non è da meno, con la sua pretesa di omologare il mondo al proprio sistema, negando con la forza delle armi il diritto alla diversità.
Sul piano morale non è quindi possibile mettere tutti d’accordo su ciò che è vita umana, e ciò che non lo è; ma è indispensabile farlo sul piano civile, dove la legge, giusta o sbagliata che sia, dev’essere rispettata anche da chi non è d’accordo. Qualsiasi cittadino ha comunque il diritto di aspettarsi che il complesso di leggi dello stato sia perlomeno coerente in se stesso, al fine di non creare ingiustizie, sacche di privilegio e confusione generale. Risulta per questo assai incomprensibile, che questa legge riconosca la dignità di essere umano ad un ovulo fecondato, mentre un’altra legge autorizza l’assassinio legale nei confronti di un feto di tre mesi. Il problema di fondo sta nella sovrapposizione di leggi, che ogni governo ed ogni maggioranza, ogni regime ed ogni costume ha operato nel tempo. Siamo al punto in cui, qualsiasi principio enunciato da qualsiasi legge, viene smentito da un’altra legge.
La stessa costituzione dice tutto e il contrario di tutto, dal momento che è interpretata e adattata alle esigenze dei potenti di turno, così come lo è stato il predicato del vangelo nei diversi momenti storici. In fondo, sarà questa una delle più inutili leggi, dal momento che basterà andare in Svizzera per avere ciò che in Italia è vietato; ma è il principio di contraddizione che andrebbe eliminato nel sistema italiano. La costituzione afferma che lo stato non può spendere i soldi che non ha, ma in barba alla corte dei conti, lo stato italiano ha un debito 1.982 miliardi di euro. Condannati all’ergastolo vengono rilasciati in licenza premio, e ammazzano altre persone. Politici e faccendieri di ogni risma, rubano miliardi e restano impuniti, grazie a leggi fatte su misura; e gli organi di controllo non possono funzionare, dal momento che sono politicizzati. È un marasma generale voluto dai potenti, che con soldi e avvocati riescono sempre a cavarsela, ma che va a discapito della gente onesta. Ed è così, che oltre a tutto il resto, scopriamo che un ovulo fecondato è una persona umana, mentre a tre mesi di gestazione è solo un bicchiere di sangue.
Facchi Angelo da Gottolengo