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FEBBRE D’AGOSTO

Quando la TV comincia a mostrare immagini di vacanzieri accodati in interminabili file d’auto, mia moglie inizia a sospirar: “beati loro che vanno in ferie, noi invece, sempre a casa !”-
Beati loro? Ma come si può dire una cosa simile?
Sotto il sole a cuocersi dentro quelle scatole di ferro. Certo, so bene che le auto d’oggi sono provviste di tutti i comfort, ma per sopportare ore ed ore di snervante viaggio, servirebbero anche mutande rinforzate, onde evitare lo scoppio dei marroni.
Quando poi inquadrano sequele di sdraio occupate da persone intente a farsi abbrustolire dal sole, a me viene in mente il barbecue con la griglia piena di salsicce, le giri parte e l’altra fin quando sono ben cotte; non vedo differenza fra i bagnanti  che si rigirano fino a rosolarsi a puntino. ll tutto per cosa? Per mettersi in mostra quando torneranno a casa: “guarda quella là come è nera, sarà stata via almeno 15 giorni”. Che tristezza, francamente a me piace molto di più la montagna con i suoi paesaggi mozzafiato,  le casette di legno, flora e fauna che ti inonda di bellezza ma visto che a mia moglie piace il mare, per par condicio rimaniamo in campagna. Stare a casa in agosto è sicuramente rilassante, ritengo (questo è solo il mio modestissimo parere) che sia il mese meno adatto per intraprendere lunghi viaggi; anche perché di svaghi vicino casa dove trascorrere piacevolissime serate, ve ne sono tanti.
Finalmente sono ritornate molte feste e sagre paesane che causa Covid od altri motivi organizzativi erano state cancellate, tra quelle di un certo rilievo la Festa De L’Unità di Gambara.

Mancava ormai da 5 anni e se ne sentiva veramente la mancanza, grazie alla collaborazione dei volontari di Fiesse, Gambara, Gottolengo, ha ripreso vita questa manifestazione che negli anni addietro ha portato ad esibirsi sul palco famosissimi musicisti. Tantissime le persone che ogni sera e per un’intera settimana hanno voluto ritrovarsi in questa riuscitissima Festa Popolare. Naturalmente il merito va ai numerosi volontari dei paesi citati precedentemente che con lodevole impegno (lavorando tantissimo) hanno fatto sì che i piatti della gastronomia locale fossero veramente di grande bontà (anche la pizza, buonissima). Io, mia moglie assieme ad altri nostri amici, abbiamo cenato alla Festa di Gambara per 4 sere e non abbiamo mai atteso più di 10 – 15 minuti prima di essere serviti (nonostante la grande affluenza di gente). Alla serata conclusiva mi sarebbe piaciuto stringere la mano a tutti i volontari in segno di grande stima per il loro encomiabile lavoro svolto.
Altra Festa veramente degna di nota è la Sagra di San Rocco di Isorella (l’intero programma era ben descritto sul n°10 di questa rivista); ne avevo già parlato ampiamente l’anno scorso ma voglio ritornare su questa manifestazione perché troppo bella per non porvi ancora attenzione. Io, mia moglie e diversi nostri conoscenti (oltre ad un vastissimo pubblico, naturalmente) abbiamo assistito alle due serate canore del 15 e 16 Agosto, entrambi presentate dall’istrionico Luca Riva (Direttore di Radio Bruno) che con le sue battute intrise di genuino dialetto bresciano ha portato anche in questa edizione tanta allegria. Ringrazio gli amici Isorellesi che anche quest’anno ci hanno  permesso di assistere allo spettacolo in prima fila, vicinissimi al palco, allestito come sempre, in modo magistrale dal mio amico Luigi Zorzi; la fantasia e l’estro di quest’uomo non finisce mai di stupirmi, ogni anno le sue scenografie regalano splendide emozioni.

Il giorno di Ferragosto si sono esibiti singolarmente 21 cantanti del posto, la cui destrezza non ha nulla da invidiare ai più affermati professionisti… ogni edizione sempre più bravi, grazie anche al lavoro e la pazienza della vocal coach Valentina, una bella e talentuosa ragazza la cui voce ha letteralmente incantato il pubblico presente. E’grazie a lei che con mesi di paziente e costante impegno ha portato i partecipanti del concorso canoro ad un livello altissimo (più volte sottolineato anche dal conduttore Luca Riva, e direi che lui di musica se ne intende). La vincitrice della gara singola del 15 Agosto, è stata Giamaica Zaltieri con “Tu dimmi un cuore ce l’hai” di Marco Armani, mentre il giorno seguente i duetti sono stati vinti da Mario Chiesa e Luca Zangarini con il brano “Italia d’oro” di Pierangelo Bertoli. Voglio sottolineare che tutti i partecipanti sono stati bravissimi, ognuno avrebbe meritato la vittoria, lo spirito che anima questa bellissima Sagra non è tanto l’arrivare primi, ma partecipare ad un evento che porta allegria, condivisione, buon umore, convivialità; il numerosissimo pubblico affluito ogni sera, si è sentito piacevolmente coinvolto dalla festosa atmosfera creata da chi è salito sul palco, sottolineando sempre con scroscianti applausi ogni esibizione. Non posso non nominare la grande performance che a chiusura gara e fuori programma ci hanno regalato il simpaticissimo Emilio Figaroli, sostenuto dalla brava spalla Giovanni Viola: ci hanno fatto scompisciare dalle risate, non so come siano riusciti a creare sul momento simili gag, in grado di allietare tutti i presenti con una sana ventata di ilarità. Un grandissimo plauso va naturalmente alla Signora Stefania, Presidente dei Commercianti Del Naviglio, che anche quest’anno si è prodigata, correndo in lungo ed in largo (francamente non so come faccia ad essere onnipresente) perché tutto filasse per il meglio.
Concludo questo mio racconto dedicato alle Feste Paesane ringraziando nuovamente tutti i volontari che sono l’autentica spina dorsale di tutte queste Belle Sagre, che tanta compagnia ci fanno, soprattutto nel mese d’agosto, mentre molti vanno a farsi arrostire al sole, noi (per noi intendo chi ha volontariamente scelto o per qualsiasi motivo è rimasto a casa) ci godiamo queste belle feste, intrise di allegria, compagnia, convivialità e tanto buon cibo.
Giordano
Merita, secondo mio modesto parere, un capitolo a parte in aggiunta a quanto ho scritto sopra, la straordinaria opera realizzata dal mio amico e grande artista Luigi Zorzi: una gigantesca bellissima ape, posta all’ingresso della Sagra di San Rocco, costata al Signor Luigi diversi mesi di durissimo lavoro (l’ape è lunga circa 4 metri), ho chiesto al mio amico il perché si fosse applicato in uno sforzo così Titanico, e lui m’ha risposto che dal profondo del suo animo ha sentito la necessità di omaggiare un insetto importantissimo per l’intera umanità, ricordandomi che le api non si limitano solo a produrre miele, ma grazie alla loro attività di impollinatrici garantiscono la riproduzione di almeno l’87% delle piante selvatiche, fondamentali per la fornitura di alimenti utilizzati dall’uomo. Ho sempre stimato il mio amico che conosco da quando ero ragazzino, ma dopo questa sua imponente opera e le sue parole espresse con tanto amore nei riguardi della natura, il mio affetto nei suoi confronti è sicuramente aumentato.

La Grande Ape è accompagnata da un cartello descrittivo le cui parole fanno veramente meditare e meritano particolare attenzione:

“CON TE: LA TERRA È UN GIARDINO IN FIORE”
Grande e imponente, per dare valore.
Un’ape gigante per ricordare l’onore.
E con te la terra diventa un giardino in fiore.
Piccola ma forte, instancabile volo.
Grazie a te, il mondo è sempre un dono.

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