“Trasformare un personaggio cinematografico iconico in una forma fisica 3D in scala è un’emozione grandissima. È come “regalare” un pezzo di storia del Cinema agli appassionati e rendere omaggio ai grandi comici attori ed autori di sempre”.
Fabio Berruti racconta così il progetto “Infinite Statue”, nato nel 2006 da una sua intuizione e sviluppatosi in un progetto editoriale che è ormai diventato di respiro internazionale. Nata come impresa personale, in poco tempo ha ottenuto un successo enorme nel mondo del Fumetto Italiano esplorandolo in grande parte, per poi entrare nel 2012 a far parte di Cosmic Group con prodotti distribuiti in tutto il mondo. Ma è il curriculum artistico di Berruti a precedere questo clamoroso successo che sta portando nelle case di collezionisti, appassionati e semplici spettatori, statue in 3D di Totò, di Fantozzi, di Carlo Verdone e di star internazionali della musica. Per un regalo o per concedersi una coccola, ecco un modo per avere sempre accanto a sé artisti di spessore mondiale.
Riavvolgiamo il nastro. Chi è Fabio Berruti?
Sono figlio d’arte, mamma era pittrice e io vivendo tra Parigi e Albisola mi sono formato come fotografo, realizzando la mia prima mostra ad appena 17 anni. Quindi, ho seguito studi di grafica pubblicitaria e comunicazione con docenti come Gian Luigi Falabrino e Aldo Grasso.
Ho lavorato a Milano nella pubblicità e nella moda per poi approdare nei primi anni ’90 nell’industria musicale dove ho collaborato come grafico e fotografo con le maggiori major musicali ed artisti come Zucchero, Vasco, Silvestri, Baroni, Nannini, Morricone e molti altri di pop, classica, jazz, colonne sonore.
Ho all’attivo oltre mille cover e collane, cofanetti, campagne pubblicitarie. Ho raccolto diversi riconoscimenti internazionali per questa attività.
Un’attività che ha poi spalancato le porte a Infinite Statue.
Infinite Statue è una declinazione di Infinite Studio con cui firmavo i lavori di grafica per la musica. Il progetto nasce da un desiderio di libertà artistica e dal “vuoto” che questo settore aveva in Italia. Per Infinite Statue ho praticamente fatto tutto: dall’acquisizione delle licenze, alla direzione artistica fino al packaging passando per la promozione e le esposizioni fieristiche. Ho ottenuto risultati importanti: uno fra tutti, nel 2008, quando presi la licenza di Michael Jackson. Attualmente sono l’Art Director generale e il Licensing Manager.
Cosa significa creare delle statue che vanno ad impreziosire le mensole degli italiani… e dei collezionisti?
Occorre innanzitutto carpire “l’anima” del personaggio: vederlo realizzato, aggiunge qualcosa “che non c’era”, dà forma a un sogno. Creare questi oggetti è un lavoro lungo e complesso che va dalla profonda ricerca iconografica, non sempre facile, allo studio delle somiglianze fino all’individuare la giusta espressione da dare. Si arriva poi allo splendido lavoro in 3D di artisti scultori e di decoratori che danno forma al tutto. I passaggi produttivi, dal prototipo al packaging, rendono questi oggetti unici ed irripetibili.
Perchè nasce l’idea di creare statue di alcuni attori italiani?
Questo specifico settore è nato soprattutto per soggetti legati ai grandi blockbuster, ma per il cinema Italiano non esisteva nulla nonostante l’importanza. Così dopo molto lavoro sono riuscito a convincere i diretti interessati, (o loro eredi), della bellezza di questo progetto. Ed ecco Fantozzi, Verdone, Franco Nero, Totò, Lino Banfi, Bud Spencer, Terence Hill e la serie sta proseguendo soprattutto ora che ho ideato una linea più “popolare” con delle statuine “abbordabili” come quelle nuove di Fantozzi che sono state accolte con fragoroso successo.
Quale può essere il prossimo passo di questo progetto?
Riuscire a coinvolgere tutti gli altri personaggi iconici del Cinema Italiano. Non è facile, ma essendo io un buon ligure tenace e testardo prima o poi ci riuscirò!
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