Sento il bisogno di esercizi spirituali, di pratiche quotidiane che consentano di ritrovare il baricentro, che contengano umori in eccesso, quietino euforie (rare) e rendano sostenibili le tristezze… Il litio della vita psichica non psicotica.
Gli esercizi devono essere personalizzati e adattati al periodo. Funzionano se la pratica è regolare, sistematica. Non mi devo chiedere se ho voglia di farli, se ho tempo. Li devo fare e basta. Li devo inserire nel mio quotidiano, trovando una pratica realisticamente sostenibile.
In questo periodo gli esercizi di fisioterapia non fanno star bene solo le mie spalle. Nella lentezza delle ripetizioni trovo la concentrazione sul qui e ora che mi fa iniziare bene la giornata e quietare la sera. Il qui e ora è il segreto della vita. Ma pur sapendolo, e sentendolo profondamente, non è così facile rimanere lì. Eppure lì si sta bene, chissà perché è così facile perdere quella concentrazione, e distrarsi per vie che portano poi malessere. Leggo in “Esercizi spirituali” di Pierre Hadot: “Questa attenzione al momento presente è in qualche modo il segreto degli esercizi spirituali. Libera dalla passione che è sempre provocata dal passato o dal futuro che non dipendono da noi; facilita la vigilanza concentrandola sul minuscolo momento presente, sempre padroneggiabile, sempre sopportabile, nella sua esiguità; infine apre la nostra coscienza alla coscienza cosmica rendendoci attenti al valore infinito di ogni istante, facendoci accettare ogni momento dell’esistenza nella prospettiva della legge universale del kósmos.”
Ecco, ho bisogno di aggiustare le mie pratiche quotidiane: stare a dieta, fare attività fisica regolare, scrivere. Esercizi per il corpo e per lo spirito.
Erika