Impossibile non notarla. Erika Antares è bella, sensuale, appariscente. Una fotomodella curvy che ha saputo costruire la sua immagine – e di conseguenza il suo successo – proprio sulle sue forme generose e su una femminilità improntata all’insegna dell’abbondanza. Fra lei e la fotografia, il feeling è sicuro e consolidato.
Da ormai 15 anni, il suo personaggio è ricercato in giro per l’Italia perché particolare, originale e lontano dallo stereotipo della fotomodella anoressica, dove non c’è spazio per nessuna curva di troppo. Ma non solo. Erika è anche studentessa, fotografa amatoriale e orgogliosamente romana con un accento che non tradisce la sua origine nella Capitale. La fotografia però l’ha portata in giro per lo Stivale, facendole scoprire persone e paesaggi che le hanno permesso di crescere. Eppure la voglia di sperimentare non le è passata. Appena può si tuffa in qualche progetto a patto che il suo naturale esibizionismo possa coniugarsi con eleganza e semplicità. E in questo periodo di post-emergenza sanitaria è pronta a rimettersi in gioco, naturalmente da protagonista assoluta…
Fra te e la fotografia, era scritto nel destino che la scintilla dovesse nascere…
La passione per la fotografia scaturisce in me sin da bambina, quando i miei genitori avevano in casa numerose collezioni di macchine fotografiche; da quel momento non ho potuto più fare a meno di scattare e guardare il mondo da un obbiettivo…
E da quel momento ha preso il via la tua carriera.
Mi sono avvicinata al mondo del modelling ormai 15 anni fa, quando nel 2005 venni avvicinata da alcuni agenti di un noto concorso di bellezza e da lì iniziai a conoscere il settore fotografico dall’altro lato della macchina fotografica.
Naturalmente, non tutto è filato via liscio.
Ho interrotto diverse volte quello che era iniziato per gioco e per esibizionismo, finchè non mi sono decisa di trasformarlo in un vero e proprio lavoro. Dal 2012, posso dire con orgoglio che sono a tutti gli effetti ed a tempo pieno una fotomodella.
Una scelta che ti ha fatto sentire orgogliosa di te?
Assolutamente sì! Sono felicissima del mio percorso lavorativo che, tra alti e bassi, mi ha portato tantissime soddisfazioni e tante belle conoscenze,oltre ad instaurare collaborazioni con progetti italiani e stranieri. E poi, la fotografia è stata scuola di vita e una splendida occasione per incontrare persone che custodisco nel mio cuore. Per questo ripenso sempre con gioia alle decine di collaborazioni con fotografi professionisti di varie regioni di Italia e alle tante collaborazioni con varie modelle.
Cosa ti ha regalato la fotografia?
Mi ha trasmesso sicurezza e mi ha insegnato ad amare di più il mio corpo e la mia anima. Il mio lavoro non è solamente un mero piacere, ma anche un viaggio introspettivo dentro me stessa, una via di comunicazione tra me e coloro che giudicano il mio operato. La fotografia, le immagini, le pose e gli sguardi sono il mio modo di esprimermi, di far conoscere me stessa; dietro ogni mio scatto ci sono io, c’è il mio cuore, la mia anima, il mio cervello assieme alla scatola che li contiene.
Anche sul set, spesso ti piace condividere questa esperienza con altre fotomodelle.
E ne escono scatti che… talvolta fanno sussultare gli uomini! Scherzi a parte, ho iniziato a collaborare con diverse colleghe nel 2014; avevo iniziato da due anni ad introdurmi nel settore della fotografia e la voglia di mettermi in gioco e di conoscere altre persone del mio stesso settore, mi hanno spinta a diversi shootings di coppia… Posare insieme a loro è sempre un’emozione che voi spettatori potrete gustare attraverso gli scatti che pubblico sui miei profili social, io ho la fortuna di vivere in prima persona quelle emozioni.
Cosa serve per andare d’accordo sul set?
Occorre che si instauri un rapporto di grande affetto, sentimento, stima e fiducia…
Cos’altro bisogna sapere di Erika Antares?
Sono una donna che spesso ha sofferto per trovare serenità. Ma che anche grazie alla fotografia ha ritrovato personalità, autostima e soddisfazioni…
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@erikaantares_official