La vita non è rose e fiori, difficoltà finanziarie, figli che non ascoltano, coniuge indifferente alle tue esigenze e ti ritrovi sola pur non essendolo tecnicamente.
Ognuno pensa per sè, tanto dicono… c’è lei che fa tutto, stira, lava, cucina, ecc… ecc…
Ma a volte c’è bisogno di evadere dalla routine quotidiana, a volte c’è bisogno di piccole emozioni (senza recar danno) che ti facciano ricordare cosa vuol dire sentire le farfalle nello stomaco…cosa vuol dire vivere. Abito in un paese piccolo di campagna, dove la vita scorre lenta, piatta, dove tutti sanno tutto, dove le uniche attrazioni sono le feste di paese (e ringrazio che ci siano).
Da noi ce ne sono due, la festa di San Luigi a settembre e la sagra di San Donato a fine luglio. E devo dire che quest’ultima a mio parere è la migliore anche se nulla da togliere all’altra. Una festa di quattro giorni carichi di lavoro ma intensi. Arriva gente da fuori paese, si mangia, si balla e si canta. Quasi tutto il paese vi partecipa e lì viene il bello… in quelle occasioni conosci davvero come sono realmente (o come vorrebbero essere). Un po’ per il vino,un po’ per la compagnia, esce fuori il vero noi, persone che magari nella routine quotidiana non ti calcolano nemmeno, in quei quattro giorni ridono e scherzano con te come se foste amici da sempre.
Ci si abbraccia x un selfie, si brinda insieme per la riuscita della festa. Ti chiedono come stai, se sei felice, ti sorridono, ti guardano con occhi diversi. A volte conosci gente nuova, sguardi d’intesa che rimangono tali, ma che ti fanno ancora sentire vivo/a. Ed è una bella sensazione, credetemi.!!! Poi la festa finisce, le luci si spengono e torna il buio sul paese… si torna a non salutarsi più, a non parlarsi… vuoi per la vita frenetica, vuoi per i propri ideali o x paura del giudizio altrui (del tipo: non posso farmi vedere a parlare con quella persona perchè non viene in chiesa…).
E ti resta l’amaro in bocca, perchè quelle emozioni ti rimangono dentro e allora ogni tanto le tiri fuori dal cassetto dei ricordi per riprovare le sensazioni di quei giorni… perchè la routine a volte uccide dentro. Perchè ho scritto tutto questo? Per far capire a voi che leggete, che la vita va vissuta con allegria, che bisogna volersi bene sempre e comunque. Non si può aspettare che arrivi la festa per essere chi davvero vorremmo essere… non è giusto ne per voi stessi ne per chi vi passa accanto sperando in un vostro sorriso, in un vostro come stai come quando eravate alla festa. Dobbiamo imparare ad accettare le scelte altrui, dobbiamo vedere al di là dell’apparenza….scoprireste davvero un mondo nuovo. Nel nostro paesino c’è tanto da poter fare, l’unione che si assapora durante le feste dovrebbe esserci tutto l’anno. Invece no! E non è giusto! A volte basta così poco, per far sentire qualcuno utile e se non si propongono loro magari per timidezza o paura di essere fraintesi, fatelo voi. La vita è fatta anche di emozioni…
C.T.