“Zefiri sereni”
E mi ritrovo ancora là, su quella panchina vuotadove un tempo avevo consumato il tempo a cercar le stelle d’una notte di nebbiaAncora là ad aspettare quel vento dell’est a scompigliarmi i capelli come un miracolo divinoOcchi vuoti sull’orizzonte dove cala il solemani nelle mani a lucidare quegli ori incastrati