Ho spogliato i giorni
e ho riposto le vesti del candido dicembre
ripiegando la neve dai bordi della bocca
e legando con un sasso al cuore
le memorie in aliti d’amore
ho ricucito ferite su tronchi raggrinziti
Attendendo mesta , l’aurora
e il lieve vento dell’est
sbrinando i campi col tepor del mattino
E rinascerà tra le schegge d’ombra, il prato
coi suoi ranuncoli e le sue viole odorose
e le gemme dell’albero del pesco
s’apriran tra i riflessi col sorgere del sole
e ancora come ieri, scivolerà il torrente
adagiato s’un fondale di ricordi
se scrosci d’acqua cadranno
da nubi ansimanti e strappi di cielo
L’odore della pioggia e di terra bagnata
respirerò da caviglie alla chioma
e con le mani infangate
arrafferò fili d’erba sottili
prima che arrivino a valle
per intrecciar cesti dove riporre speranze
d’un raggio di luce ch’indichi il sereno..
Ho udito il canto dell’usignolo
di ritorno con le rondini in festa
stamane, forse domani…sarà primavera..
Rosa L. da Gottolengo (Bs)