Nel 2005 partecipa nella sezione Giovani del 55° Festival della canzone italiana di Sanremo con Dov’è la terra capitano, brano che gli vale l’assegnazione del premio AFI come migliore canzone d’autore in quella edizione. La regia del relativo videoclip è stata affidata a Silvio Muccino. Nei giorni seguenti, viene pubblicato sul territorio nazionale l’album Dov’è la terra capitano, contenente 12 canzoni che spaziano in modo originale e sensibile tra temi sociali e storie d’amore. Abbiamo un cuore chiuso con lo spago Almeno questo ce lo portiamo su Su di una nave grande come un drago Ma se qualcuno piange andiamo tutti giù E che non faccia scherzi questo mare Che il cielo non s’inventi un temporale Ma solo giusto appena qualche goccia Per quel che avranno sete Pronti a partire dice il capitano E salutiamo qualcuno che non c’è Con un biglietto stretto nella mano Che quasi quasi costa più di me Nessuno parla nessuno dice niente C’è già chi guarda fermo l’orizzonte Forse perché non ce la fa a vedere dietro Della sua casa che ne è stato Dov’è la terra capitano dov’è la terra che aspettiamo Dov’è la terra del lavoro quanto manca ma basta che arriviamo E lì ci aspetteranno in tanti non batteremo i denti Sarà come una mamma a rimboccare i nostri sogni Ecco la terra capitano finalmente la vediamo È cosi bella da lontano arriveremo prima se soffriamo C’è ancora il freddo ad aspettarco e intorno È pieno di volanti Ma una coperta per scaldarci ci fa sentire meno persi Qualcuno neanche si avvicina passa dal’altra parte della strada C’è chi ci da dei delinquenti solo perché d vede in questi stracci Dov’è la terra capitano dov’è la terra che sognammo Dov’è la terra del lavoro anche i loro figli non ce l’hanno Non era quella che sembrava che in televisione si vedeva Non era quella mamma a rimboccare i nostri sogni Ha sbagliato capitano e mi sa dire dove siamo Ma era bella da lontano era bella da lontano Dov’è la terra capitano dov’è la terra che aspettiamo. Ma era bella da lontano bella da lontano.