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DOPO 20 ANNI, RICORDIAMOLI…

Tra i morti nel mese di febbraio di vent’anni fa non potevamo non ricordare Marco Pantani, ciclista su strada italiano morto il 14 febbraio. Soprannominato “il Pirata” (o anche “Pantadattilo”, appellativo attribuitogli dal giornalista Gianni Mura), è considerato tra i più forti scalatori puri di ogni tempo per i suoi record in salita e i riconoscimenti da parte di altri corridori.
Professionista dal 1992 al 2003, ottenne in tutto 46 vittorie in carriera, con i migliori risultati nelle corse a tappe. Si consegnò alla storia per aver centrato la cosiddetta “doppietta Giro-Tour”, trionfando nei giri d’Italia e di Francia nella stessa annata (1998); cronologicamente, è stato l’ultimo ciclista a riuscire nell’impresa. Vinse inoltre la medaglia di bronzo ai mondiali in linea del 1995. Suoi sono i tempi d’ascesa più veloci su due delle vette più prestigiose del Tour, il Mont Ventoux (46:00) e l’Alpe d’Huez (36:50). Charly Gaul, al quale Pantani contende spesso il titolo di più grande scalatore della storia, riconobbe le superiori doti di Pantani, così come ha fatto il contemporaneo e suo avversario Lance Armstrong.

Anche le sue doti di fondo e di recupero, oltreché di scattista e discesista, sono state ampiamente riconosciute. La sua carriera fu costellata da incidenti e contrattempi più o meno gravi. Escluso dal Giro d’Italia 1999 a causa di un valore di ematocrito al di sopra del consentito, risentì del clamore mediatico suscitato dalla vicenda. Cadde in depressione e la sua morte ancora oggi sono ancora oggetto di dibattito.

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