Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

Disposofobia (Hoarding disorder)

Conservare, accumulare e collezionare sono comportamenti presenti sia nella specie umana che in quella animale, sono considerati anche evolutivamente adattivi in quanto permettono la sopravvivenza in condizioni di scarsità di risorse  (Leckman, Rauch e Mataix-Cols, 2007) , spesso però,  nell’umano si trasformano in istinti incontrollabili, ovvero si iniziano ad accumulare oggetti inutili senza poi essere in grado di disfarsene. La Sindrome da Accumulo o HOARDING (dal termine anglosassone  to hoard,  che significa appunto “accaparrare”, “ammassare” o “fare incetta”) o anche disposofobia (letteralmente: “paura di mettere in ordine”), è un disturbo caratterizzato dal  bisogno ossessivo di accumulare (senza utilizzare né buttare via) una notevole quantità di oggetti o anche animali, indipendentemente dalla loro reale fruibilità ed utilità.
Chi soffre di questa malattia non se ne rende conto e vivono la loro malattia come ego-distonica ovvero percepita come non coerente con l’immagine che la persona ha di sé.
Le conseguenze che derivano da questo disturbo possono interferire con la vita privata, sociale e professionale. Infatti, il grado di disordine può ostacolare lo svolgimento dei lavori domestici, il corretto utilizzo delle stanze, ma soprattutto a svolgere le normali attività quotidiane come mangiare e dormire,  questo porta ad un conflitto con i familiari e un grande imbarazzo da cui poi deriva il ritiro sociale e la vergogna. Nella sua forma più grave l’hoarding disorder può comportare rischi gravi per la sicurezza e la salute, come ad esempio, cadere e farsi male (soprattutto negli anziani), incendi e problemi igienico-sanitari. 
Alcuni soggetti affermano che il loro comportamento di accumulo è iniziato in risposta ad un evento stressante rispetto al quale hanno fatto fatica a reagire, altri invece descrivono una lenta e graduale progressione lungo tutta la vita., che si manifesta in età precoce e peggiora gradualmente con il tempo. Dopo la comparsa dei sintomi il disturbo tende ad essere cronico, pochi individui hanno riportato un miglioramento tra l’insorgenza e lo sviluppo dei sintomi estremi, ma il grado di variabilità nel tempo è ancora poco chiaro.
La mia ricerca si propone di capire quante persone nella popolazione generale italiana soffrono di questo disturbo e ancora non se ne sono resi conto.
Quindi gentili lettori, se non riuscite a liberarvi delle vecchie riviste, degli abiti che ormai non utilizzate più, se la vostra macchina è diventata uno sgabuzzino e ammassate piccoli oggetti inutili o non funzionanti, provate a fare il questionario nel link sottostante!

www.disposofobia.psy.unipd.it
Claudia Cerutti

Condividi