Un articolo questo, nato dalla richiesta di una lettrice molto accanita. E’ bello quando giungono richieste di questo tipo, è bello sapere che qualcuno chiede una mano proprio a noi, mi fa immensamente piacere che c’è gente che ha fiducia in ciò che diciamo. E’ proprio su questa parola “FIDUCIA” che si basa l’articolo di questa settimana.
Cosa significa credere in sé stessi?
Se siamo “unici” perché cerchiamo di seguire altri modelli? Perché ci si accetta per ciò che si è solo quando vediamo qualcuno più sfortunato di noi? Tante belle domande alle quali tutti vorrebbero poter dare delle risposte, ma il compito non è così semplice. La personalità umana è molto difficile da comprendere, vi sono psicologi, medici, studiosi che si interessano alla mente, alla psiche umana ed ogni giorno scoprono sempre cose nuove.
Riguardo a ciò che ogni persona pensa di se e degli altri posso dire che influisce molto la vita che ognuno di noi fa fin da piccolo, l’ambiente in cui cresce, l’insegnamento che gli viene dato, tutte cose che creano un uomo o una donna.
Nel nostro piccolo siamo unici, noi siamo tutti diversi l’uno dall’altro; anche i gemelli, pur simili che siano, si differenziano sempre in una particolarità e ciò che rende bella la vita, sapere che nessuno è uguale a noi… eppure perché tanti seguono strade già prese da altri?
Il modello n°1 per eccellenza che si segue fin da piccoli è la figura paterna e materna, si vede in essa un’amica, un protettore, un qualcuno sempre pronto a darci una mano, a risolvere i nostri problemi. Tutto ciò ci spinge ad identificarci in loro, a sognare ad occhi aperti, a pensare a quanto sarebbe bello se fossimo con loro…
Con il passare del tempo cresce in noi la conoscenza del mondo, vediamo ciò che esiste al di fuori del nucleo familiare e così cominciamo a distinguere ciò che è bello da ciò che non lo è.
Vediamo la ragazza carina, il ragazzo bello: entrambi attorniati da gente che pende dalle loro labbra, da ragazzi che darebbero tutto per trascorrere una serata con quella stupenda ragazza e viceversa; da ragazze che vedono in lei un’antagonista, un’avversaria ed allo stesso tempo l’ammirano. Eh già, perché l’ammirano? Perché è una figura alta, snella, occhi verdi, capelli lunghi neri, insomma la ragazza in cui tutte vorrebbero rispecchiarsi, ma non è così, ed allora iniziano i problemi.
Quella grassa comincia a mettersi a dieta, non tiene conto di nulla, vede solo l’immagine di quella ragazza magra e non si rende conto che così facendo danneggia il suo organismo; quella con gli occhi marroni acquista lenti colorate solo per avere un colore degli occhi “bello” come quello dell’altra, la ragazza con i capelli corti e chiari comincia a farli crescere e li tinge… insomma, tutti che vogliono imitare quella fatidica donna da tutti desiderata. E qui la domanda nasce spontanea.
Vale la pena fare tanti sacrifici?
Tutti noi dovremmo avere più fiducia, credere fortemente in sé e soprattutto accettarsi per come siamo. Se qualcosa in noi ci turba, se non ci vogliamo in un determinato modo, va bene, cerchiamo di modificare i lati negativi di noi stessi ma non perché gli altri ce lo dicono, non perché vogliamo diventare come le altre persone, ma solo perché lo vogliamo, okay? Amare se stessi, perché risulta tanto difficile? Come cominciare ad accettarsi?
Bisogna per forza cambiare? Beh, molte volte si tende a cambiare e poi come per magia sembra che tutto sia cambiato completamente e magari non ci si rende conto che è solo una questione psicologica. La prima cosa da fare è togliersi quell’espressione da persona delusa di sé, bisogna eliminare quel modo di vedere la vita sempre in negativo, in bianco e nero e cominciare a pensare positivo, guardare con occhi nuovi un mondo a colori. Tante belle parole, ma non è così facile mettere tutto in pratica anche se al mondo bisogna guadagnarsi tutto, fare sacrifici, impegnarsi… facciamolo almeno per qualcosa che valga veramente la pena.
Michele