Che io sia una persona malinconica prima del tempo è qualcosa di risaputo. Quindi non stupirà nessuno come io stia vivendo quest’ultimo mese padovano in un insieme disordinato di studio e di appiglio ad angoli di “casa” e di “vita” che non lo saranno più. Ci sono tante cose che mi mancheranno. Cose che non dimenticherò.
Irene ed io, sempre a piedi. Lei perché vive in una zona talmente brutta che non ha senso neanche tenere una bici, io perché me l’hanno rubata talmente spesso che ho scandito il mio tempo tra camminate e pedalate, equamente. Tornando dall’università, sempre la stessa strada, sempre dritta fino al bivio dove ci separiamo. Crocevia sempre intasato di pedoni e ciclisti. Quel bivio è stato testimone di infiammate discussioni, di sogni sempre più grandi, di condivisioni su un mondo migliore, di coraggio di dire le cose ad alta voce, di politica tanta politica vera, di illusioni e speranza. Ci ha viste crescere. Mi mancherà arrivare in quel piccolo pezzo di Padova e trovare, insieme ad Irene, un senso a tutto quanto e la speranza, viva, che qualcosa si può cambiare. Che possiamo essere il cambiamento che vogliamo e sogniamo.
Semplicemente. Ali di Farfalla