Penso che ogni ragazzo, ogni persona debba avere degli obiettivi, degli ideali che saranno il “faro” nella vita. Le parole che affermano quello in cui crediamo possono essere espresse dalla poesia, da un libro oppure dalle canzoni. Esiste un testo che mi ha colpito anni fa, che ha acceso la scintilla che mi indirizzato nel difficile percorso della vita. Questa canzone è “Conto su di te” di Adriano Celentano. L’ ho sentita per la prima volta in camera, per caso in un momento della vita dove ti chiedi cosa è giusto e cosa è sbagliato, dove fai fatica a distinguere i valori veri da quelli effimeri.. Solo in quella camera rimasi basito ad ascoltare…Si tratta di un dialogo tra un padre ed un figlio attraverso il quale vengono enunciate alcuni fondamenti e principi della vita. Mi identifico in questa “poesia” in quanto oltre ad essere uomo sono stato prima di tutto un figlio. L’inizio forse è una frase che tutti dovremmo ricordare a memoria e senza la quale non è possibile migliorare se stessi: “Conto su di te/ perché tu sei mio figlio/conto su di te/ non pretendo e non voglio/che diventi un re/ né un campione sul miglio/ma soltanto che/ tu faccia sempre del tuo meglio….”. Il molleggiato inoltre affronta il tema del rispetto tra genitori e figli, e lo estende nel micro all’insetto e nel macro a Dio. Paragona le difficoltà della vita alla roccia che deve essere scalata e non scansata. Il figlio viene rappresentato come il successore del padre che deve dimostrarsi all’altezza del compito a lui affidato. Inoltre, il ragazzo, dovrà affrontare la sofferenza che può nascere da un amore o da un ideale.
Affiora un altro concetto, uno dei temi più trattati da Celentano: l’eccesiva cementificazione e la cura per l’ambiente. Il finale è poi commovente perché termina con un’unione consolidata tra padre e figlio “Conta su di me/per sbagliare ed amare/conta su di me/come io conto su di te.” Vi do un piccolo consiglio: ascoltatela almeno una volta.
Gianluca Boffetti