Abbiamo il piacere di avere con noi la presidente della compagnia Teatro Sette – Luigi Braga, Maria Grazia Mirella.
Ti lascio la parola così ti presenti:
Sono Favagrossa Maria Grazia Mirella, sono sposata con due figli e sono la Presidente di questa associazione da poco più di un anno, sono subentrata a GianFranco Bregoli, che è stato presidente per molti anni. Sono stata scelta tramite una votazione in accordo con la Compagnia. Ne vado fiera e orgogliosa!
Quale è stata la molla che ti ha spinto ad entrare nel mondo del volontariato?
Ho fatto i primi anni di volontariato dedicandomi all’oratorio e alla Caritas tanto tempo fa.
Dal mio punto di vista dare al volontariato significa rinunciare a qualcosa per donarlo a qualcun altro che ne ha bisogno. La realtà del teatro mi ha coinvolta fin dal principio grazie alla forza del gruppo di amici. È stato automatico iniziare a recitare. È sempre stata una mia passione fin dall’infanzia. L’amicizia e il rispetto è la cosa che ci lega di più. Siamo una compagnia molto unita e ciò ci permette di esprimere al meglio la nostra recitazione.
E’ vero, anche nella Proloco siamo tutti amici ed è bellissimo. Quest’anno avete avuto un’esperienza molto importante, che ha dato lustro anche al nostro paese, Calvisano. Ce la vuoi raccontare?
Siamo stati scelti tra le 10 compagnie di Brescia in occasione dell’evento “BRESCIA – BERGAMO 2023: Capitali della cultura”.
Siamo andati a recitare la nostra commedia “Chè comande mè” di Mariacarmela Facchetti direttamente ad Albegno, in provincia di Bergamo. L’accoglienza è stata molto soddisfacente. L’esibizione si è conclusa con gli applausi dei bergamaschi, dimostrando una forte interazione tra pubblico e palco. E’ stata una grande opportunità perché abbiamo valorizzato il paese di Calvisano attraverso il Teatro Sette.
Alcuni numeri della nostra compagnia
46 anni di fondazione
30 commedie messe in scena
20 uscite annuali
12 anni che abbiamo una sede fissa come punto di aggregazione presso la sala polivalente “Beata Cristina”
Attualmente la compagnia è composta da 12 attori una regista e tre tecnici audio e luci.
E’ stato un grande onore essere scelti tra le 10 migliori compagnie della provincia di Brescia anche perchè ne esistono tantissime. Noi siamo fierissimi di voi. Perché si chiama Teatro Sette?
Il nome Teatro Sette è stato coniato da uno dei fondatori della compagnia, Luigi Braga, che ci ha lasciato purtroppo ormai da moltissimi anni. Luigi disse di essersi sognato il nome della compagnia, per l’appunto Teatro Sette, e così, anche per onorare il suo ricordo è stata chiamata – Teatro Sette, Luigi Braga.
Il tuo mandato fino a quando durerà?
Tecnicamente dovrebbe durare 3 anni, però non ci sono regole rigide, alla scadenza ci si trova e si discute. Può anche ripetersi.
L’orgoglio della mia carica è di rappresentare un gruppo di persone collaborative e volenterose, pronte a divulgare la tradizione del dialetto Bresciano. Ogni volta che creiamo un evento siamo solitamente i responsabili di tutta l’organizzazione. Quando si recita, si entra in un personaggio e si cerca di farlo proprio. Questo è recitare. Ci si esprime con emozioni e il pubblico ti carica con i loro applausi.
Siamo molto appagati da questo.
Che progetti avete per il 2024?
In occasione della fiera agricola presenteremo una nuova commedia scritta da Mariacarmela Facchetti. Abbiamo già predisposto anche altre date sempre nel territorio bresciano.
Hai detto bene, il volontariato è amorevolezza e dono, e questo non dobbiamo dimenticarlo mai.
Ringrazio Mirella per la disponibilità e vi aspetto prossimamente con il nostro appuntamento con il volontariato, approfitto dell’occasione per fare a tutti i miei più sentiti Auguri.
Intervista a cura di Ivana Tratta