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Cibi estivi di oggi e di ieri

E’ scoppiata anche quest’anno l’estate e puntuale, con il caldo, torna la voglia di cibi freschi, soprattutto frutta e verdura. Sono consigliati dagli esperti, ma viene naturale cambiare un po’ le abitudini in base alle stagioni, anche senza conoscerne i motivi  scientifici e i benefici che apportano al nostro organismo. Il frutto per eccellenza, secondo me, sinonimo dell’estate è l’anguria. Adesso si tiene in frigorifero, ma una volta mia mamma la metteva in una vaschetta sotto l’acqua corrente, perchè a casa mia dai rubinetti sgorga acqua bella fresca, tenendo bene  in alto il “tassello”, un quadrato che il fruttivendolo intagliava per mostrare la qualità dell’anguria ai clienti al momento dell’acquisto…Se la sera capitavano ospiti all’improvviso, si andava a comprare l’anguria alla “milunera”, perchè ce n’erano di tutte le misure già fresche, pronte da gustare. Adesso l’anguria si compra per lo più al supermercato a scatola chiusa… sperando che sia matura al punto giusto e bella dolce. Da bambina ne mangiavo una fetta la sera dopo cena, ma ancor più volentieri a colazione con il pane. Le scorze, tagliate a tocchetti, diventavano cibo per le nostre galline, che vi si avventavano sopra con golosità. Ancora adesso d’estate la mia colazione consiste spesso in una bella fetta di anguria  o fichi (altro frutto prelibato) con il pane. È un ritorno alle vecchie tradizioni, molto gustoso, economico e sano. I pomodori invece sono la verdura più tipica estiva, anche questi accompagnati dal pane per raccogliere olio e succo che rimane sul fondo del piatto, una bontà! Se penso  però ai menù estivi che cucinava mia mamma, mi rendo conto che non erano molto diversi da quelli invernali: la polenta non mancava mai in tavola, appena cotta o abbrustolita, accompagnata da piatti di carne arrosto o alla griglia con verdura cruda a pranzo e da salame o gorgonzola con verdura cotta a cena; lo stesso per pastasciutta e minestra…quattrostagioni. Anche la ciambella ( èl chisöl) che la mamma cuoceva nella apposita pentola col buco, si mangiava volentieri sia col freddo che col caldo, forse perchè era l’unico dolce presente in casa, tranne la granita, fatta con il ghiaccio tritato a mano con l’aggiunta di sciroppo di menta. C’era solo questo gusto , perchè era quello che piaceva a mio papà da mettere a merenda nella “rusulada” ( albume montato a neve a cui si aggiungeva poi il tuorlo e lo zucchero) per renderla un po’ dissetante oltre che nutriente. Da parecchi anni invece hanno preso piede molti piatti freddi, di pasta o riso e insalatone. Si possono preparare in varianti infinite, per questo sono una buona idea per accontentare un po’ tutta la famiglia senza stare troppo ai fornelli. Mi lasciano invece perplessa le moltissime donne che al banco gastronomia dei supermercati comprano cibi già pronti anche se, come per semplici bistecche o verdure alla griglia, basterebbero pochi minuti per  prepararsele e con parecchi euro di costo in meno…
Ornella olfi

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