La chirurgia vascolare è una branca della chirurgia che ha come obiettivi terapeutici arterie e vene e utilizza tecniche di riparazione, di derivazione, di sostituzione e di rimozione.
La chirurgia vascolare nasce con i lavori di Jean Kunlin, Jacques Oudot, Sigmund Wesolowski e Michael Debakey, ma anche, all’inizio del secolo XX, i contributi di Mathieu Jaboulay, Alexis Carrel e James Hogarth Pringle.
Per quel che concerne i passi compiuti nell’ambito della progettazione di sostituti arteriosi, sempre più complianti e sempre più resistenti, non si può fare a meno di ricordare i pionieri Arthur Voorhees, Alfred Jaretzki e Arthur Blakemore che per primi impiantarono tessuti porosi come condotti vascolari nell’animale, e che con i loro contributi rappresentano i precursori sulle cui spalle poggia l’evoluzione biotecnologica dei materiali protesici e della loro applicazione clinica per chirurgia tradizionale, mininvasiva ed endovascolare, che hanno condizionato il trattamento delle malattie vascolari che coinvolgono il sistema arterioso. La nascita delle tecniche endovascolari si deve a Charles Theodore Dotter, padre fondatore della radiologia interventistica, il primo ad essere riuscito a dilatare le arterie (ostruite o stenotiche) per via endovascolare. Successivamente Juan Parodi e Andreas Gruentzig, e poi Michael Dake, hanno sviluppato endoprotesi per l’aneurisma dell’aorta addominale e toracica.
Lo sviluppo delle tecniche endovascolari (chiamate chirurgia endovascolare o radiologia interventistica vascolare) in collaborazione con i radiologi interventisti ha permesso il miglioramento dei risultati della morbilità e mortalità, allargando il numero di pazienti trattabili.
La chirurgia vascolare nel versante arterie tratta principalmente le carotidi, l’aorta, le iliache e le arterie degli arti inferiori, più raramente i vasi viscerali: renali mesenterica superiore ed inferiore, tripode celiaco ed i suoi rami.
L’arteria carotide è uno dei più grandi tronchi arteriosi del corpo umano. Insieme all’arteria vertebrale la carotide irrora il sistema nervoso centrale e le strutture facciali.
Per le sue caratteristiche anatomiche, la carotide è una sede preferenziale per la formazione di placche aterosclerotiche. Infatti, in corrispondenza della biforcazione in carotide interna ed esterna, si genera una turbolenza del flusso ematico, che smette di essere un flusso laminare, generando dei vortici. Questi vortici del flusso, quando associati a ipertensione arteriosa e ipercolesterolemia, sono i maggiori fattori di rischio per la genesi dell’arteriosclerosi carotide.
La formazione di una placca ateromasica produce un’ostruzione al passaggio del sangue che, quindi, non è più libero di passare e di raggiungere i distretti di irrorazione periferica. In genere, le ostruzioni carotidee monolaterali, con carotide controlaterale pervia, sono asintomatiche perché le anastomosi esistenti tra carotide interna, carotide esterna e arteria vertebrale riescono ad assicurare un adeguato apporto ematico al Sistema Nervoso Centrale. In linea generale si ricorre a intervento chirurgico di rimozione della placca in caso di ostruzioni superiori al 70% del lume vasale. Le conseguenze dell’ostruzione delle carotidi possono essere varie: in genere l’ostruzione si instaura in lungo tempo, il che permette alle altre arterie di modulare il flusso cerebrale, ma a volte un evento trombotico può aggravare acutamente la sintomatologia e dalla sede aterosclerotica possono liberarsi emboli che determinano eventi ictali. L’aorta è la più grande e importante arteria del corpo umano. Emerge dal ventricolo sinistro del cuore e trasporta il sangue ossigenato a tutte le parti del corpo tramite la circolazione sistemica, negli animali che possiedono circolazione a sistema chiuso. È lunga approssimativamente 30-40 cm e il diametro è di 2,5-3,5 cm
Origina dal ventricolo sinistro del cuore, con un diametro di circa 3 cm, dirigendosi verso l’alto dando origine all’aorta ascendente, piega formando l’arco aortico andando ad appoggiarsi alla colonna vertebrale, discende formando l’aorta discendente, attraversa il diaframma fino a formare, dalla quarta vertebra lombare le arterie iliache comuni e l’arteria sacrale media.
L’arteria iliaca comune è un vaso sanguigno di modeste dimensioni che si trova nella regione pelvica del corpo umano. A ciascuna arteria iliaca comune fa capo l’irrorazione dei visceri e delle pareti pelviche, nonché dell’intero arto inferiore corrispondente. L’arteria iliaca nasce dall’aorta addominale a livello della quarta vertebra lombare; si dirige in basso e in fuori, fino all’articolazione sacro-iliaca, dove termina dividendosi in:
arteria iliaca esterna, a livello del legamento inguinale, termina nell’arteria femorale comune. Quest’ultima di divide in un ramo superficiale ed uno profondo. L’arteria iliaca interna, nasce a livello dell’articolazione sacro-iliaca e si porta verso il basso e indietro fino al margine superiore del grande foro ischiatico. Incrocia i muscoli grande psoas, piriforme ed il tronco nervoso lombo-sacrale per poi dividersi in un tronco anteriore ed uno posteriore.
L’intervento viene eseguito in strutture convenzionate. Per ulteriori informazioni chiamate i numeri qui di seguito: 035 54 51 18